IL CRISTIANESIMO DEVE ESSERE AUDACE
L'attuale cristianesimo pecca di
buona educazione.
Si preoccupa soltanto di non
sporcarsi, di non mostrarsi indelicato, teme il fango, la grossolanità, la
franchezza, preferendo una meticolosa mediocrità a tutto il resto.
A che punto siamo arrivati sbavando l'olio santo si è trasformato in una
melassa dolciastra (la sola parola «unzione» procura la nausea). Si stringono
piamente le labbra e si attende che il Signore dia dieci in condotta.
Come beghine, si arrossisce a
ogni accenno di piaceri proibiti: «Ah, che dite mai? Io una di quelle? Avete
perso il senno. Io sono illibata ».
Hanno confuso la Chiesa del
Cristo con un educandato per signorine, perbene.
Insomma, tutto quello che è vivo
e brillante è passato in mano al vizio, alla virtù non resta che sospirare e
spremere una lagrimuccia.
Essa ha dimenticato gli infocati
improperi della Bibbia.
Invece il cristianesimo
dev'essere audace e chiamare le cose col loro nome. E' giunta l'ora di
rinunziare agli angioletti inghirlandati, perchè diventino angeli più forti e
più evidenti degli aeroplani. «Aeroplani» non già per scimmiottare il mondo
contemporaneo, bensì per superarlo.
Di questo passo si può cadere
nell'eresia. Ma oggi l'eresia è meno pericolosa di quanto non sia l'essicarsi
della radice.
Signore! Meglio errare nel tuo
nome che dimenticarTi. Meglio peccare per Te che scordarTi. Meglio perire che
scomparire dalla Tua presenza.
Andrej
Sinjavskij da: Pensieri Improvvisi
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