PAPA FRANCESCO
Venerdì, 11 aprile 2014
(…) In positivo, occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una
famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo
sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare nella
relazione, nel confronto con ciò che è la mascolinità e la femminilità di un
padre e di una madre, e così preparando la maturità affettiva.
Ciò comporta al tempo
stesso sostenere il diritto dei genitori all’educazione morale e religiosa dei
propri figli. E a questo proposito vorrei manifestare il mio rifiuto per ogni
tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini e i giovani non
si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio! Gli orrori della
manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del
secolo XX non sono spariti; conservano la loro attualità sotto vesti diverse e
proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a
camminare sulla strada dittatoriale del “pensiero unico”. Mi diceva, poco più
di una settimana fa, un grande educatore: “A volte, non si sa se con questi
progetti - riferendosi a progetti concreti di educazione - si mandi un bambino
a scuola o in un campo di rieducazione”.
Lavorare per i diritti
umani presuppone di tenere sempre viva la formazione antropologica, essere ben
preparati sulla realtà della persona umana, e saper rispondere ai problemi e
alle sfide posti dalle culture contemporanee e dalla mentalità diffusa
attraverso i mass media. Ovviamente non si tratta di rifugiarci in ambienti
protetti nasconderci, che al giorno d’oggi sono incapaci di dare vita, che sono
legati a culture che già sono passate… No, questo no, non va bene. Ma
affrontare con i valori positivi della persona umana le nuove sfide che ci pone
la cultura nuova. Per voi, si tratta di offrire ai vostri dirigenti e operatori
una formazione permanente sull’antropologia del bambino, perché è lì che i
diritti e i doveri hanno il loro fondamento. Da essa dipende l’impostazione dei
progetti educativi, che ovviamente devono continuare a progredire, maturare e
adeguarsi ai segni dei tempi, rispettando sempre l’identità umana e la libertà
di coscienza.
Mi viene in mente il
logo che la Commissione della protezione dell’infanzia e dell’adolescenza aveva
a Buenos Aires, e che Norberto conosce molto bene. Il logo della Sacra Famiglia
sopra un asinello che scappa in Egitto per difendere il Bambino. A volte per
difendere, è necessario scappare; a volte è necessario fermarsi per proteggere;
a volte è necessario combattere. Però sempre bisogna avere tenerezza.
Grazie per quello che fate!
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NOTA POLITICA A MARGINE
oggi il consigliere regionale del PD emiliano romagnolo, Thomas Casadei, ha attaccato frontalmente il Vescovo di Forlì come omofobo perchè promotore di un convegno con l'Avv. Francesco Amato, e affermando "A questa “serie compatta di realtà e aggregazioni cattoliche” – schierate come se fossero impegnate in una sorta di frontale contrapposizione – segnalo che a giugno verrà approvata finalmente una legge contro l’omofobia"
per tutti i particolari ecco il link con un commento
http://quieora-crocevia.blogspot.it/2014/05/la-tolleranza-di-thomas-casadei-e.html
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