giovedì 10 novembre 2016

LA FINE DI UNA STORIA


L’Unità del 21 gennaio 2009, giorno dell’insediamento di Obama titola a tutta pagina

Il mondo e’ cambiato
CAMBIAMO CON LUI



All’interno:  “Le parole di domani” della desaparecida Concita De Gregorio, e poi”Il Presidente è uno di noi” lo stesso titolo rurale usato oggi da Feltri per Trump,  “Caro Presidente, i sogni dei bambini” di una toccante Lidia Ravera,  Veltroni in una nota di euforia “In America tutto è possibile”, e infine i piccoli appunti che rendono umano un fatto storico, il giudice emozionato che inciampa sul giuramento, Ted Kennedy che sviene al pranzo del congresso, e il malinconico Bush che se ne va in elicottero dopo un rapido sorvolo sulla Casa Bianca, per un ultimo saluto. 
Ah, come era bello il mondo a colori!


REPUBBLICA di oggi


Repubblica di oggi copia l’Unità del 2009, con tanti articoloni, ma alla fine resta qualcosa di inespresso: “ IL MONDO E’ CAMBIATO”, so what? e quindi?

E anche gli altri giornali hanno titoli triti (“Presidente per tutti”) o con il pregiudizio incorporato (“Svanite le certezze”) e infine dalla Gazzetta del Mezzogiorno  la sintesi from Puglia, Italy, delle elezioni americane: “Trump seduce l’America”.

Nessun pentimento per aver sbagliato tutto e non aver capito che la realtà non è quello che le èlite da loro rappresentate sognano. Era una buona occasione per ristabilire un minimo di contatto con la realtà (e i lettori), è stata buttata alle ortiche.

Due considerazioni dopo le elezioni americane
  1. i mass media sono ormai scollati dalla realtà. Non osservano, non ascoltano, non imparano dall’esperienza, non sono interessati alla verità. I media sono una classe di potere a sé, che si riferisce a sé e non c’entra più nulla con la gente reale e con il popolo reale

  1. Trump ha dimostrato che chiunque arrivi e bypassi politica e media vince, perché la gente non riconosce più alla politica e ai media la capacità di dire cose sensate e veritiere, di svolgere la funzione per cui esistono. Quindi non è un problema di persona, ma di sistema.

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