L’Unità
del 21 gennaio 2009, giorno dell’insediamento di Obama titola a tutta pagina
“Il mondo e’ cambiato”
CAMBIAMO
CON LUI
All’interno: “Le
parole di domani” della desaparecida Concita De Gregorio, e poi”Il Presidente è uno di noi” lo stesso titolo
rurale usato oggi da Feltri per Trump, “Caro Presidente, i sogni dei bambini” di
una toccante Lidia Ravera, Veltroni in
una nota di euforia “In America tutto è
possibile”, e infine i piccoli appunti che rendono umano un fatto storico,
il giudice emozionato che inciampa sul giuramento, Ted Kennedy che sviene al
pranzo del congresso, e il malinconico Bush che se ne va in elicottero dopo un
rapido sorvolo sulla Casa Bianca, per un ultimo saluto.
Ah, come era bello il
mondo a colori!
REPUBBLICA di oggi
Repubblica di oggi copia l’Unità del 2009, con tanti articoloni, ma alla fine resta qualcosa di
inespresso: “ IL MONDO E’ CAMBIATO”, so
what? e quindi?
E anche
gli altri giornali hanno titoli triti (“Presidente
per tutti”) o con il pregiudizio incorporato (“Svanite le certezze”) e infine dalla Gazzetta del Mezzogiorno la sintesi from Puglia, Italy, delle elezioni
americane: “Trump seduce l’America”.
Nessun
pentimento per aver sbagliato tutto e non aver capito che la realtà non è
quello che le èlite da loro rappresentate sognano. Era una buona occasione per ristabilire un minimo di contatto
con la realtà (e i lettori), è stata buttata alle ortiche.
Due
considerazioni dopo le elezioni americane
- i mass media sono ormai scollati dalla realtà. Non osservano, non ascoltano, non imparano dall’esperienza, non sono interessati alla verità. I media sono una classe di potere a sé, che si riferisce a sé e non c’entra più nulla con la gente reale e con il popolo reale
- Trump ha dimostrato che chiunque arrivi e bypassi politica e
media vince, perché la gente non riconosce più alla politica e ai media la
capacità di dire cose sensate e veritiere, di svolgere la funzione per cui
esistono. Quindi non è un problema di persona, ma di sistema.
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