Don
Giussani, la modernità, il modernismo e il protestantesimo
L’IO, IL POTERE E LE OPERE
(pagg. 205-207)
Il mio parere è che certa teologia cattolica ha
assunto accenti protestanti.
Da dove nasce questo spirito protestante?
Dalla riduzione del cristianesimo a parola.
Ora, anche il Vangelo di
Giovanni dice: «In principio era la Parola», ma per dire che la Parola si
è fatta carne. E, in effetti, il cristianesimo sorge con un uomo, con un
fatto. C’è una bella frase di Dostoevskij: «Il fatto più drammatico è
che Dio, il Mistero che fa tutte le cose, sia coinciso con un
uomo». È diventato uomo e da quel momento quel punto fisico si è dilatato
nella storia. E la fisionomia di questo sviluppo si chiama Chiesa.
Se il
Cristianesimo fosse solo Parola di fronte al problema «Qual è l’ultima cattedra
per interpretare questa parola?» non si potrebbe che rispondere come ha risposto
l’epoca moderna: la coscienza individuale. Questo è il protestantesimo.
Ma
se il cristianesimo è un fatto, l’ultima cattedra è un fatto umano: la Chiesa
con la sua Autorità. Con ultimo garante il Papa. E se è così, tutti gli aspetti
umani sono investiti, si intrecciano tra loro. Il cattolicesimo non si
vive «da soli».
Lo dico sempre ai ragazzi: io non posso barare con voi, ma
neppure voi con me.
Don Luigi Giussani
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