DIETRO IL CASO MALTA SI GIOCA LA BATTAGLIA SULLA
VERITÀ
di Riccardo Cascioli
15-01-2017
Sarà pure una coincidenza, ma è certo che il caso dei Cavalieri di Malta,
non fosse Raymond L. Burke il cardinale patrono, sarebbe scivolato via senza
troppo clamore. Burke è uno dei quattro cardinali firmatari dei “Dubia”, le cinque
domande al Papa di chiarimento su alcuni aspetti ambigui dell’esortazione
apostolica Amoris Laetitia. Ed è anche, dei quattro, quello su cui
si sta concentrando il fuoco dei “Guardiani della Rivoluzione”,
giornalisti e intellettuali decisi a mettere fuori gioco chiunque richiami alla
continuità della Chiesa e del Magistero o alla coerenza con l’insegnamento
della Chiesa.
Così il focus della controversia, che già di per sé mette in gioco questioni importanti come le
modalità di intervento delle organizzazioni cattoliche caritative e i rapporti
tra Santa Sede e un Ordine Sovrano, si è ormai spostato sulla figura del
cardinale Burke, dipinto come una sorta di anti-Papa. Non importa che lui
stesso respinga questa etichetta e smentisca dichiarazioni e intenzioni che gli
sono attribuite, l’ultima nell’intervista del 12 gennaio a La Verità.
Per chi ha deciso di “cecchinarlo” quello è il ruolo che gli deve essere
attribuito.
Rivelatrici, in tal senso le parole con cui il vaticanista Paolo Rodari chiudeva l’articolo che su Repubblica ha
dedicato al caso Ordine di Malta l’11 gennaio: «La linea dell’Ordine, sotto il patronato di Burke (…) dista anni luce
con quanto la Chiesa tutta, al tempo di Francesco, sta cercando di fare: il
Vangelo incarnato nelle sfide del tempo, vicino all’uomo e alle sue
sofferenze». Ecco lo schema: Burke contro la Chiesa tutta, una
semplificazione grossolana che non corrisponde minimamente alla verità.
Ma soprattutto questo giudizio rivela quale sia la vera posta in gioco. Nel caso in questione si sta
parlando della distribuzione di contraccettivi nei Paesi poveri, all’interno di
progetti di assistenza e sviluppo promossi da organismi cattolici. Opponendosi a questa pratica, secondo
Rodari, si predicherebbe un Vangelo disincarnato, lontano dalle sofferenze
dell’uomo. Va da sé che la “nuova” Chiesa non si preoccuperebbe più di
annunciare la Verità sull’uomo, ma di soddisfare i desideri e le esigenze
immediate.
Ritorna lo schema dottrina contro pastorale, attenzione ai bisogni veri dell’uomo contro il legalismo e il moralismo.
Ritorna lo schema dottrina contro pastorale, attenzione ai bisogni veri dell’uomo contro il legalismo e il moralismo.
È uno schema falso che mette in
discussione la verità stessa del cattolicesimo, perché se la dottrina (ciò che
Cristo ci ha rivelato) non corrisponde alla verità dell’uomo, il cattolicesimo
è la più grossa menzogna della storia.
Nella bella intervista concessa dal cardinale Carlo Caffarra al Foglio e pubblicata il 14 gennaio, ci sono dei passaggi che ben spiegano questo punto. Ne cito uno che è premessa a tutto il resto: «Pensare una prassi pastorale non fondata e radicata nella dottrina significa fondare e radicare la prassi pastorale sull’arbitrio. Una Chiesa con poca attenzione alla dottrina non è una Chiesa più pastorale, ma è una Chiesa più ignorante. La Verità di cui noi parliamo (…) è una Verità che dona salvezza eterna (…) la quale, se obbedita dalla libertà, genera la vera vita».
Nella bella intervista concessa dal cardinale Carlo Caffarra al Foglio e pubblicata il 14 gennaio, ci sono dei passaggi che ben spiegano questo punto. Ne cito uno che è premessa a tutto il resto: «Pensare una prassi pastorale non fondata e radicata nella dottrina significa fondare e radicare la prassi pastorale sull’arbitrio. Una Chiesa con poca attenzione alla dottrina non è una Chiesa più pastorale, ma è una Chiesa più ignorante. La Verità di cui noi parliamo (…) è una Verità che dona salvezza eterna (…) la quale, se obbedita dalla libertà, genera la vera vita».
Questa è la certezza e la convinzione che hanno accompagnato l’annuncio missionario della Chiesa per
duemila anni. Ed è ciò che oggi si sta mettendo in discussione. Lo scontro
nella Chiesa che stiamo vivendo è a questo livello.
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