MONS. SCHNEIDER E IL MATRIMONIO CRISTIANO
Marco Tosatti
Nella Chiesa cattolica c’è già uno
scisma in atto; non per colpa del Pontefice, ma di alcuni ecclesiastici che
usano trucchi, inganni, una retorica magistrale e dialettica. E’ questa
l’opinione espressa dal vescovo ausiliare di Astana, Athanasius Schneider, in un’intervista a
una televisione francese. A causa del dibattito che è
seguito alle interpretazioni contrastanti sull’esortazione apostolica Amoris
Laetita, “siamo testimoni oggi di una forma bizzarra di scisma”, ha
detto il presule, prendendo di mira ecclesiastici di alto livello che hanno
rotto con la tradizione cattolica per promuovere “il vangelo della
libertà sessuale”. Queste persone, ha aggiunto, cercano di soffocare una
discussione aperta sui loro scopi, e “fanno uso di calunnie nel tentativo di
mettere a tacere la voce della verità.
Nicolas Poussin ; Aronne e L'adorazione del vitello d'oro |
Senza fare nomi – ma forse, con un po’
di attenzione, alcuni di essi sono identificabili, – ha detto: “Questi
ecclesiastici vogliono usare metodi malvagi – cioè trucchi, inganni, retorica
magistrale e dialettica, e persino tattiche di intimidazione e violenza morale,
per raggiungere il loro obiettivo, quello di ammettere i cosiddetti divorziati-risposati
alla Santa Comunione senza che questi adempiano alla condizione di vivere in
perfetta continenza, una condizione richiesta dalla legge divina”.
Schneider ha escluso il papa dalle accuse: “Ha detto chiaramente di non
avere l’intenzione di proporre il suo proprio insegnamento magisteriale”, e ha
esortato a pregare affinché il Papa intervenga e metta fine alla confusione.
Mons. Schneider ha svolto a Roma lunedì
scorso una conferenza su “La grandezza non negoziabile del matrimonio
cristiano”. Ne avete il resoconto dettagliato in Corrispondenza
Romana. Ha ricordato l’insegnamento del
Vangelo sul matrimonio, e ha aggiunto: “Di conseguenza la Chiesa secondo la
logica Divina e umana non ha la competenza di approvare nemmeno implicitamente
una convivenza more uxorio al di fuori di un valido matrimonio, ammettendo tali
persone adultere alla Santa Comunione. Un’autorità ecclesiastica che emana
norme o orientamenti pastorali che prevedono una tale ammissione, si arroga un
diritto che Dio non le ha dato. Un accompagnamento e discernimento pastorale
che non propone alle persone adultere – i cosiddetti divorziati risposati –
l’obbligo divinamente stabilito di vivere in continenza come condizione sine
qua non per l’ammissione ai sacramenti, si rivela in realtà come un
clericalismo arrogante. Poiché non esiste un clericalismo più farisaico che
quello che si arroga diritti divini”.
Ha poi esposto più ampiamente i concetti espressi nell’intervista,
ricordando il peccato di Aronne, che diede il permesso di infrangere il Primo
Comandamento:
“Invece del Primo Comandamento come era
nel tempo di Aronne, parecchi chierici, anche di più alto rango, sostituiscono
ai nostri giorni il Sesto Comandamento con il nuovo idolo della pratica
sessuale tra persone non validamente sposate, che è in un certo senso il
vitello d’oro creato dai chierici dei nostri giorni. L’ammissione di tale
persone ai sacramenti senza chieder loro di vivere in continenza come conditio
sine qua non, significa nel fondo un permesso di non dover osservare in questo
caso il Sesto Comandamento. Tali chierici, come nuovi “Aronne”, tranquillizzano
le persone, dicendo che possono essere serene e liete, cioè possono continuare
nella gioia dell’adulterio grazie a una nuova “via caritatis” e al senso
“materno” della Chiesa e che possono persino ricevere il cibo Eucaristico. Con
tale orientamento pastorale i nuovi “Aronne” clericali fanno del popolo
cattolico il ludibrio dei loro nemici, cioè del mondo non credente e immorale,
il quale potrà davvero dire per esempio:
Nella Chiesa cattolica si può avere
accanto al proprio coniuge un nuovo partner, e la convivenza con lui è ammessa
nella prassi.
Nella Chiesa cattolica è ammessa di
conseguenza una specie di poligamia.
Nella Chiesa cattolica l’osservanza del
Sesto Comandamento del Decalogo, tanto odiato da parte della nostra società
moderna ecologica ed illuminata, può avere delle legittime eccezioni.
Il principio del progresso morale
dell’uomo moderno secondo il quale si deve accettare la legittimità degli atti
sessuali fuori del matrimonio, è finalmente implicitamente riconosciuto nella
Chiesa cattolica, che era stata sempre retrograda, rigida e nemica della
letizia dell’amore e del progresso morale dell’uomo moderno”.
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