QUALI AIUTI ALLA FAMIGLIA PER IL COVID-19? UNA ESPERIENZA
Sono un agente di commercio di prodotti dolciari, i miei clienti
sono prevalentemente pasticcerie, gelaterie, panifici, bar, ristoranti e hotel.
Come sapete, l’epidemia di COVID-19 ha impattato fortemente anche il mio
settore di attività.
In famiglia siamo 5 persone, di cui 3 figli di 12, 10 e 3 anni. Abbiamo scelto per loro di puntare sulle scuole pubbliche paritarie, questo vuol dire che abbiamo dovuto continuare a pagare le rette mensili anche con i figli a casa per seguire la didattica a distanza.
Mia moglie è disoccupata, non percepisce alcun aiuto, ne la NASPI ne il Reddito di Cittadinanza, perché essendo sposati (e non in unione civile) il suo/nostro ISEE risulta troppo alto. In famiglia quindi sono io l’unico percettore di reddito e per lo Stato i miei 2000 euro netti al mese, da dividere in 5 ci rendono una famiglia talmente ricca da meritare un unico aiuto: l’indennità di 600 euro.
Cari governanti, sapete fare di conto sicuramente molto meglio di me vista la posizione che avete raggiunto, quindi sapete benissimo che 600 euro diviso 5 fa 120 euro. Voi avete costretto me e la mia famiglia a vivere con 120 euro a testa al mese, ma avete dato 600 euro a chi vive da solo. Non avete previsto nessuno strumento compensativo, non avete considerato nessun quoziente che considerasse i carichi familiari. Avete considerato una nostra colpa aver scelto la scuola pubblica paritaria, così non avete previsto nessun aiuto per chi come noi si trova in questa situazione, dove i vostri 600 euro servono quasi interamente per coprire le rette e a tutto il resto dobbiamo pensare noi.
Ci avete detto “Nessuno resterà indietro”, “Avremo cura di tutti”, e poi giù a sproloquiare di equità sociale, di solidarietà. Ma come fate a non capire che è profondamente iniquo e ingiusto dare 600 euro ad un single e la stessa cifra a una famiglia con figli? Come fate a pensare che i carichi familiari non siano rilevanti? Che scegliere la scuola pubblica paritaria sia una colpa, sia un nostro errore, di cui oggi dobbiamo pagare le conseguenze? Allora non chiamatela più pubblica, così almeno finirà questa farsa.
Vi rendete conto che due single con partita IVA legati da unione civile e senza figli, si intascano 1200 euro indipendentemente dal reddito e una famiglia come la nostra con 3 figli prende la metà? Dopotutto siamo noi a crescere quei cittadini che domani pagheranno la pensione vostra e dei vari single senza figli. E’ equa questa situazione? Vi sembra giustizia sociale?
Il Presidente Mattarella poco tempo fa ha evidenziato questa colpevole assenza di politiche familiari, ma sono state parole al vento. Del resto la nostra Costituzione “è la più bella del mondo” solo quando vi fa comodo, poi però l’Articolo 31 fate tutti finta che non esiste! Una volta almeno c’era un’attenzione alle famiglie numerose, un occhio di riguardo, oggi neppure più quello.
Da quello che leggo seguendo l’attualità, benissimo farsi carico dei diritti delle persone omosessuali e difenderli da chi commette ingiustizie contro di loro. Ma perché le ingiustizie perpetrate contro le nostre famiglie non meritano la stessa attenzione?
Probabilmente qualcuno potrebbe obiettarmi che sono stati messi a disposizione di imprese e lavoratori autonomi 750 miliardi di euro! Forte, diamoci un’occhiata! Del resto indebitarmi a basso costo, visti i tempi, è sempre meglio che un calcio negli stinchi!
Ne parlo con la mia banca e ho un’amara sorpresa: se prima i miei 2000 euro al mese mi rendevano talmente ricco da meritare poco e niente, ora le cose si invertono. Per poter ricevere il finanziamento non sono abbastanza ricco, ma posso ricevere solo 11000 euro dei 25000 messi gentilmente a disposizione. Fantastico! Si vede proprio che non è il mio anno fortunato!
In questi giorni si sente parlare del contributo a fondo perduto per le partite IVA, ma anche qui un’altra bastonata nei denti: siccome ho ricevuto i 600 euro non posso chiedere il contributo. Della serie: ma ce l’avete con me?
A fronte di questa mia esperienza, non posso fare altro che trarne una amara conclusione: la cultura che governa il nostro paese non è nemica dei capitalisti e dei ricchi. Neppure la solidarietà è il faro di questa cultura di governo. L’unico loro nemico giurato è la famiglia media, per cui è sufficiente un reddito di 2000 euro al mese e la casa di proprietà per diventare “la vacca da mungere” di questo paese, rea di aver fatto dei figli e con l’aggravante di aver scelto la scuola pubblica paritaria.
Davide Rosati
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