INCONTRO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI CON I GIORNALISTI DURANTE IL VOLO
VERSO IL MESSICO (VENERDÌ 23 MARZO 2012)
4a Domanda: Santità, guardiamo a Cuba. Tutti ricordiamo le famose parole
di Giovanni Paolo II: "Che Cuba si apra al mondo e che il mondo si apra a
Cuba". Sono passati 14 anni, ma sembra che queste parole siano ancora
attuali. Come Lei sa, durante l’attesa del suo viaggio, molte voci di
oppositori e di sostenitori dei diritti umani si sono fatte sentire. Santità,
Lei pensa di riprendere il messaggio di Giovanni Paolo II, pensando sia alla
situazione interna di Cuba, sia a quella internazionale?
Santo Padre: Come ho già detto, mi sento in assoluta continuità con le
parole del Santo Padre Giovanni Paolo II, che sono ancora attualissime. Questa
visita del Papa ha inaugurato una strada di collaborazione e di dialogo
costruttivo; una strada che è lunga e che esige pazienza, ma va avanti. Oggi è evidente che l’ideologia marxista
com’era concepita, non risponde più alla realtà: così non si può più rispondere
e costruire un società; devono essere trovati nuovi modelli, con pazienza e in
modo costruttivo. In questo processo, che esige pazienza ma anche decisione,
vogliamo aiutare in spirito di dialogo, per evitare traumi e per aiutare il
cammino verso una società fraterna e giusta come la desideriamo per tutto il
mondo e vogliamo collaborare in questo senso. È ovvio che la Chiesa stia sempre
dalla parte della libertà: libertà della coscienza, libertà della religione. In
tale senso contribuiamo, contribuiscono proprio anche semplici fedeli in questo
cammino in avanti.
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