lo psicanalista Massimo Recalcati ha scritto un libro sul Complesso di Telemaco. ecco alcuni stralci di commento ripresi dal Web.
Da tempo si discute sulla funzione
dei padri oggi. Spesso si sottolinea la loro difficoltà a sostenere la propria
funzione educativa. In molte situazioni i padri latitano, si sono eclissati o
sono divenuti compagni di giochi dei loro figli. Altri ci sono, ma il loro
ruolo sta cambiando.
Gli psicanalisti hanno, da Freud in
poi parlato, di "complesso edipico" che ruotava attorno alla
dinamica del conflitto tra le generazioni, tra padri e figli.
Oggi lo psicanalista Massimo
Recalcati ci apre una nuova ed interessante prospettiva, evoca "la
figura omerica di Telemaco come il rovescio di quella di Edipo".
Edipo viveva il proprio padre come un rivale, come un ostacolo sulla propria
strada, "Telemaco, invece, coi suoi occhi, guarda il mare, scruta l'
orizzonte. Aspetta che la nave di suo padre - che non ha mai conosciuto -
ritorni per riportare la Legge nella sua isola dominata dai Proci che gli hanno
occupato la casa e che godono impunemente e senza ritegno delle sue
proprietà". "egli cerca il
padre non come un rivale con il quale battersi, ma come un augurio, una
speranza, come la possibilità di riportare la Legge sulla propria terra. Se
Edipo è la tragedia della trasgressione della Legge, Telemaco incarna l'
invocazione della Legge; egli prega affinché il padre ritorni dal mare e pone
in questo ritorno la speranza che vi sia ancora giustizia per Itaca".
(...)
Secondo questa nuova prospettiva e
sguardo, le nuove generazioni "guardano il mare aspettando che qualcosa
del padre ritorni. Certo, Telemaco si aspetta di vedere le vele gloriose della
flotta vincitrice del padre-eroe. Ma Telemaco potrà ritrovare il proprio padre
solo nelle spoglie di un migrante senza patria. In gioco non è affatto una
domanda di restaurazione della sovranità smarrita del padre-padrone. Non è una
domanda di potere e di disciplina, ma di testimonianza. Sulla scena non ci sono
più padri-padroni, ma solo la necessità
di padri-testimoni".
I figli non cercano, cioè, più
"modelli ideali" nè tanto meno si aspettano che il padre imponga
dogmi, e sia un'autorità repressiva, ma
cercano padri, forse più fragili, ma capaci di gesti, di scelte, "di
passioni capaci di testimoniare, appunto, come si possa stare in questo mondo
con desiderio e, al tempo stesso, con responsabilità". Un padre "radicalmente
umanizzato e vulnerabile, incapace di dire qual è il senso ultimo della vita ma
capace di mostrare, attraverso la testimonianza della propria vita, che la vita
può avere un senso".
I giovani hanno bisogno di uomini
capaci di dare risposte sul perchè agiscono in un modo o in un altro, pronti
però a rivedere le proprie posizioni di fronte ad altre ragioni. Hanno bisogno
di adulti che camminino al loro fianco senza "pretese di proprietà" e
questo significa, per esempio, "non avere progetti sui propri figli,
non esigere che diventino ciò che le nostre aspettative narcisistiche si
attendono, ma significa anche trasmettere alle nuove generazioni la fede nei
confronti dell'avvenire, la fede verso la loro capacità di progettare il futuro".
E aspettano questo padre proprio in
tempi difficili, come Telemaco che attende "la nave di suo padre - che
non ha mai conosciuto - ritorni per riportare la Legge nella sua isola dominata
dai Proci che gli hanno occupato la casa e che godono impunemente e senza
ritegno delle sue proprietà".
Oggi i giovani aspettano e desiderano padri capaci di etica, di mostrare un
mondo più giusto e più vero, che sappiano dare speranza e ispirare fiducia.
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