sabato 7 dicembre 2013

NON GUARDIAMO LA VITA DAL BALCONE!

ALFANO: FAMIGLIA VITA SUSSIDIARIETA'
PARTITO FEDERALE NUOVA EUROPA
 
 LAVORO TASSE IMMIGRAZIONE
 
SIAMO DIVERSI DALLA SINISTRA IN PENSIERI PAROLE OPERE E OMISSIONI
 
UN DISCORSO A TUTTO CAMPO CHE SUSCITA GRANDI ASPETTATIVE
 
"Sento di dirvi grazie per la fiducia che avete avuto e per la speranza che avete alimentato". Ricorda l'intervento alla stampa estera di qualche settimana fa. "Ero solo, quel sabato, e in tre settimane guardate cosa abbiamo messo in piedi. In venti giorni siamo già un movimento politico che milioni di italiani sono pronti a votare, un popolo di liberali e moderati, tutti coloro che non si rassegnano al declino". "Prima di compiere questa scelta, il 23 novembre ci siamo ritrovati tutti insieme a prendere in mano il nostro destino. Non credevo che saremmo stati così tanti". Ricorda i numeri di Ncd: 90 consiglieri regionali, 60 parlamentari e 7 europarlamentari, 1.200 ammnistratori locali. "Insieme abbiamo fatto questa scommessa insieme la vinceremo".
Cita il film "Ogni maledetta domenica", "l'idea che ciascuno di noi può essere chiamato a una grande impresa aiutando chi gli sta accanto e sa che un giorno chi gli sta accanto farà qualcosa per lui. Questa è una nuova squadra. Noi vinceremo con il collettivo, con la forza del nostro cuore". "Ma chi lo ha detto che la politica non ha bisogno del cuore? Quella spinta interiore che ti fa dire 'sì, io voglio giocare la mia paritita' viene dal cuore. Il 23 ci siamo resi conto di avere una grande squadra con grandi giocatori".
"Oggi siamo in diecimila e in diecimila salutiamo le cassandre e tutti quelli che pensavano che non ce l'avremmo fatta. La chiave è la speranza nel futuro: tanti non l'hanno più e noi dobbiamo resistuirla". Parla del logo del partito: "Giochiamo in blu, saremo quelli con la maglia blu. La nostra squadra punta allo scudetto". "Il blu è la forza, la forza serena e tranquilla di chi ha le idee chiare e un equilibrio interiore. Il blu è il colore dei sogni di Mirò, il colore pastello che tanti hanno usato per raccontare il nostro cielo e il nostro mare. Cielo e mare che portiamo nei nostri cuori come la forza di un Paese bellissimo e che vuole tornare ad essere grande". "Il simbolo: la forma del quadrato. Che evoca giustizia, dove nessuno è escluso. Anche metaforicamente dimostreremo che sapremo fare quadrato". Ncd, "N", "non è un colorante, "ma il nostro desiderio di innovare". "C", "l'Italia ha conosciuto tanti centri o centrini che spesso non si capiva dov'erano", ma la "D" è "la freccia segnaletica, perché noi guardiamo verso destra. "Ecco l'insieme: la squadra, la nostra maglia blu, la nostra direzione di marcia.

"Non ci si muove in così tanti come è accaduto oggi solo per una ambizione personale, ma per l'amore. Amore di cosa? Uso una parola antica e nobile: amore della Patria. Siamo patrioti, repubblicani, solidali. Crediamo nell'Italia e nel tricolore. I paesi sono tanti, la Patria è una. E la nostra Patria è grande perché dobbiamo ricordare l'origine di questa parola: la terra dei nostri padri. Quando ricordiamo a noi stessi il dovere della speranza dobbiamo sempre tenere a mente che questa terra che calpestiamo è quella che i nostri padri hanno coltivato e i nostri nonni hanno saputo migliorare".
"Alla fine della Guerra il nostro Paese era in macerie, pensate allo sforzo che fecero i nostri progenitori nel tirare fuori l'Italia dalla devastazione". Ringrazia il Nord Est, grande esempio della Ricostruzione. Il miracolo fatto dalla piccola e media impresa italiana. "Così la nostra Patria è diventata con il boom la sesta potenza industriale". "L'Italia ha avuto fede nella rinascita e nella ricostruzione, l'Italia ci ha creduto". "Oggi c'è una guerra finanziaria, che sta devastando la economia globale, e che stasera ci porta a dire: hai creduto nella politica, stai lavorando per il Paese ma quale sarà il Paese che lascerai ai tuoi figli?". Ministri e consiglieri comunali devono tenere nel proprio cuore questa domanda.
Alfano torna con la memoria al suo battesimo in politica. La sua candidatura a rappresentante di istituto negli anni Ottanta, il desiderio di battersi insieme e rispettando le istituzioni. "Se qualcuno allora ti avesse detto che avresti fondato un movimento politico ci avresti creduto? Non ci avrei creduto. Ma credo allora come oggi che in ogni momento della tua vita devi guardare nel tuo cuore e fare ciò che il cuore ti suggerisce come la scelta giusta". Applauso quando cita Silvio Berlusconi. La scelta del '94: "Noi in questi venti anni non abbiamo sbagliato programma, non abbiamo sbagliato ideali, speranza, persona. Rivendichiamo la storia di questi anni, la scelta del bipolarimo, la scelta di una destra liberale". "Oggi, comune per comune, non siamo qui a farvi iscrivere o a farvi firmare una tessera, ma a chiedervi di fondare il più grande movimento del centrodestra italiano. Siete i fondatori di una nuova forza politica. Sappiate incarnare in questo tempo nuovo i nostri valori".
 
 

"Crediamo nella vita che è tale fin dal suo concepimento. La vita qualcuno la dà, qualcuno la toglie e quel qualcuno crediamo che non debba essere il parlamento.
Crediamo nella persona, perché sappiamo che ogni persona viene prima dello Stato. Ognuno di noi ha diritti che gli derivano dalla natura e che precedono quelli dello Stato.
Crediamo nella famiglia, composta da un uomo e da una donna che si sposano e vogliono fare figli. Abbiamo grandissimo rispetto per l'affettività di chiunque e se ci sarà da intervenire per regolare dal punto di vista civile i rapporti tra le persone noi siamo disponibili a farlo, ma la famiglia per noi è uomo, donna, bambino".
 
Crediamo nella comunità, nella capacità della società di organizzarsi e dare il meglio di sé quando lo Stato fa un passo indietro e i nostri campanili fanno un passo avanti.
Sussidiarietà è il nome più bello per definire la libertà". "La fiducia è il grande patrimonio immateriale che esalta le nostre comunità, che non si può calcolare nel Pil e che può far ripartire il Paese".
 
L'Occidente, spiega Alfano, è in crisi. "Una crisi che è stata provocata da tre idolatrie:
quella dello Stato che vale più della persona,
quella del mercato che rinuncia alla idea di una economia sociale di mercato,
quella della moneta, che ha fatto dire agli europei che era sufficiente una moneta per costruire un popolo. Il nostro movimento non avrà nessuna di queste idolatire. Crediamo invece nella forza della comunità".
 

Il percorso.
"Abbiamo scelto di non aderire a Forza Italia perché abbiamo detto no agli estremismi. Non volevamo far precipitare il nostro Paese nel buio. Se la sinistra rappresentata nel Governo avrà la forza di stipulare con noi un contratto noi sapremo realizzare le riforme e nel 2015 vinceremo le elezioni.
 
Cosa vogliamo realizzare: superare il bicameralismo,
una grande riforma della legge elettorale che restituisca agli elettori il diritto di scegliersi chi li rappresenta,
e se ha funzionato il modello del sindaco d'Italia siamo pronti anche a ragionare su questo.
 
Le tre grandi oppressioni, giudiziaria, fiscale, burocratica, vanno combattute
e nel nostro programma e nel nostro contratto aggiungiamo la priorità del lavoro. Una emergenza che non riguarda solo il Sud".
"Vogliamo fare un taglio secco della spesa pubblica improduttiva e usarlo per abbassare le tasse sul lavoro, affinché le imprese assumano i nostri giovani. Vogliamo smantellare il sistema di regole stupide che è stato costruito, come il patto di stabilità dei comuni. I costi standard dovranno essere applicati su tutta la PA, su acquisti, appalti, affitti. Serve una profonda rivoluzione dello Stato che deve spazzare via ciò che non ha funzionato, come la Conferenza dei servizi diventata il luogo della complicazione". "Siamo per attribuire alle professioni italiane anche funzioni pubbliche". "Per riprendere fiato e velocità la burocrazia deve fare un passo indietro e la società civile deve fare un passo avanti".
 
"La vera rivoluzione liberale è nel mercato del lavoro, bisogna semplificare le regole per le assunzioni e delegare a imprenditori e lavoratori le forme di contratto di lavoro. Lunedì capiremo se il nuovo segretario del Pd era su Scherzi a parte o faceva sul serio. E se farà sul serio noi gliene daremo atto perché si sarà dimostrato che non sarà più la Cgil a dominare il mercato del lavoro nel nostro Paese". "La riforma del mercato del lavoro deve essere rivoluzionaria, deve restituire il soffio etico della comunità d'impresa". "Vedremo se la sinistra italiana metterà facce nuove e pensiero nuovo, se sarà così in 12 mesi cambieremo il mercato del lavoro e dell'Italia".
 
Le tasse. "Dobbiamo eliminare le agevolazioni inutili per togliere l'Irap, l'imposta rapina messa dalla sinistra". Ricorda i risultati del governo, le detrazioni con gli ecobonus, la riduzione delle tasse sulla casa, la riforma di Equitalia.
 
"Crediamo nell'Europa ma non che sia immodificabile.
L'Europa così com'è deve essere profondamente cambiata".
Quattro funzioni: la spada, difesa comune; la moneta; la feluca, gli ambasciatori europei; la frontiera. "Uno dei nostri grandi risultati è aver ottenuto che il Mediteranneo diventasse la frontiera dell'Europa". Queste quattro funzioni sono proprie della Europa e il resto deve restare nelle mani degli Stati nazionali.
 
Sulla immigrazione. "Non possiamo accogliere tutti, perché abbiamo una enorme difficoltà per i nostri giovani ed è difficile dargli un futuro quando milioni sono pronti ad attraversare il Mediterraneo". "Sulla immigrazione occorre rispettare le leggi italiane da parte di chi entra in Italia".
 
E infine la giustizia e la legalità. "Siamo per una riforma che aggiusti qualcosa che ho avviato da ministro: siamo l'unico Paese dove rischi di finire in carcere senza un processo, senza una condanna, e poi essere assolto. Lo dico a Renzi: se la sua indignazione per l'ingiusto arresto di Silvio Scaglia non è durata il volgere di una giornata, dalla prossima settimana riformiamo il sistema della custodia cautelare". E poi, lavoro nelle carceri e condizioni migliori di vita ma "costruiamone di nuove per chi deve scontare la pena".
 
"Adesso cominceremo a costituirci in circoli territoriali, ma occhio a ndranghesti, mafiosi e camorristi, questo non è un movimento per loro. Ogni voto lo useremo contro di loro, per liberare il Sud". "La nostra generazione è cresciuta con il mito di Falcone, Borsellino, con il mito di Livatino, questa sarà la nostra grande forza".
 
"Immagino il nostro movimento come un luogo dove vince chi ha più bravo, chi ha più voti e ha più consenso". "Chi tiene aperto l'ufficio del partito nel fine settimana".
"Il nostro modello sarà federalista non centralista". "Saremo il partito della partecipazione digitale, la vostra sede principale sarà il vostro smartphone, il vostro telefonino". "La partecipazione sarà la identità fondativa del nuovo centrodestra".
 
"Ci rivolgiamo a te, che sei un professionista, e vedi la sinistra che dice che le professioni devono essere smantellate. Ci rivolgiamo a te, imprenditore, che sai come rinunciare anche a una parte del tuo utile per non licenziare. Ci rivolgiamo a te, commerciante, che chiudi la saracinesce e noi sai se potrai riaprirla". Agli uomini dello stato in divisa, alle forze dell'ordine e soldati italiani. Ai volontari italiani, a chi fa solidarietà ogni giorno. Alle madri italiane, che vogliono essere madri senza rinunciare a fare carriera. Ai fidanzati che vogliono mettere su famiglia. "Contribuite insieme a noi a fondare il nuovo grande Centrodestra italiano".
 
Alfano conclude il suo discorso in un tripudio, uscendo nello spiazzo degli Studios, dove attendono altre cinquemila persone, annuncia: "I nostri candidati li sceglieremo con le Primarie".

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