Normalmente si misura la tenuta di un
ponte a partire dalla solidità del suo pilastro più piccolo. La qualità umana
di una società dovrebbe essere misurata a partire dalla qualità della vita dei
più deboli tra i suoi membri. E poiché l'essenza di ogni morale è data dalla
responsabilità nei confronti dell'umanità degli altri, questa è anche l'unità
di misura degli standard morali di una società.
Quando Dio domandò a Caino dove si trovasse Abele, Caino, adiratosi,
replicò con un'altra domanda: «Sono forse il custode di mio fratello?». Il
maggiore filosofo morale della nostra epoca, Emmanuel Levinas, osservò: da
quella rabbiosa domanda di Caino ebbe inizio ogni immoralità.
Certamente sono
io il custode di mio fratello; e sono e rimango un essere morale fin tanto che
non chiedo un motivo speciale per esserlo. Che io lo ammetta o no, sono il
custode di mio fratello perché il suo benessere dipende da ciò che io faccio o
che mi astengo dal fare. Sono un essere morale perché riconosco questa
dipendenza e accetto la responsabilità che ne consegue. Nel momento in cui
metto in discussione tale dipendenza domandando ragione — come face Caino — del
perché dovrei prendermi cura degli altri, in questo stesso momento abdico alla
mia responsabilità e non sono più un essere morale. La dipendenza del
fratello è ciò che fa di me un essere morale. La dipendenza e la morale o si
danno insieme, o non si danno.
Zygmunt Bauman
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