Beato Angelico, San Marco Firenze |
Un uomo solo in San Pietro, la
sera
Piazza San Pietro
sottratta alla sontuosità
consueta,
l’abbraccio del Bernini ad un
deserto.
Nel silenzio della solitudine
un uomo prostrato su un altare,
un Papa che prega, solo, sul
sagrato,
la piazza di Roma spettrale e
immota
un cielo plumbeo che rimanda
al clima desolato del Calvario.
Un’istantanea tramandata ai
giorni della storia.
Da settimane navighiamo fra onde
indomite
davanti a un nemico che ci scardina
la vita,
sperduti su barche alla deriva
come gli antichi naviganti a
rincorrere le stelle.
Il Papa col passo lento e
assorto,
lo sguardo smarrito fra riverberi
di fuochi,
la voce turbata sulla piazza
desolata
tuttavia gremita di un popolo
mancante.
La paura si fa grido: Signore,
ci sentiamo perduti!
Ma come a Tiberiade – un miracolo
–
Dio aleggiava nel sussurro del
silenzio,
si avvertiva Dio nell’aria
davanti all’ostensorio
E il grido ripetuto: Maestro,
salvaci!
Il Papa ha varcato quel silenzio,
ha baciato i piedi a un
crocifisso
che, come un segno, lacrimava
la pioggia che gli irrigava il
volto.
Un brivido di speranza ha
attraversato noi
alla ricerca di un innesto di
luce
per la nostra umanità scossa e
ferita.
Nello scoramento di quel grido
abbiamo percepito, rabbrividente,
qualcosa di sublime che
incombeva.
FRANCO CASADEI
27 marzo 2020
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