lunedì 11 marzo 2013

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

I SETTE PUNTI DEL CARDINALE DOLAN
 
SINTESI DELL'INTERVENTO AL CONCISTORO FEBBRAIO 2012

1.      Noi condividiamo la convinzione dei filosofi e dei poeti del passato, i quali non avevano il vantaggio di aver ricevuto la rivelazione. E cioè che anche una persona che si vanta di aderire al secolarismo e di disprezzare le religioni, ha dentro di sé una scintilla d’interesse nell’aldilà, e riconosce che l’umanità e il creato sarebbero un enigma assurdo senza un qualche concetto di ‘creatore’.

2.      questo fatto ci dà una fiducia immensa e un coraggio determinato per compiere il sacro dovere della missione e della Nuova Evangelizzazione.
“Non abbiate paura”, come dicono, è l’esortazione più ripetuta nella Bibbia.
Dopo il Concilio, la bella notizia era che il trionfalismo nella Chiesa era morto.
Ma, purtroppo anche la fiducia! Noi siamo convinti, fiduciosi, e coraggiosi nella Nuova Evangelizzazione grazie al potere della Persona che ci ha affidato questa missione – si dà il caso che egli sia la Seconda Persona della Santissima Trinità – e grazie alla verità del suo messaggio e la profonda apertura al divino, pure nelle persone più secolarizzate nella nostra società odierna.

3.      Un terzo elemento di una missio efficace è la consapevolezza che Dio non disseta la sete del cuore umano con un concetto, ma tramite una Persona, che si chiama Gesù. L’invito implicito nella missio ad gentes e la Nuova Evangelizzazione non è una dottrina, ma un appello a conoscere, amare e servire – non qualcosa, ma qualcuno.

4.      questa Persona, questo Gesù di Nazaret, ci dice che Egli è la verità.
Perciò, la nostra missione ha una sostanza, un contenuto. A venti anni dalla pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, ed alla soglia di quest’Anno della fede, siamo davanti alla sfida di combattere l’analfabetismo catechetico.
È vero che la Nuova Evangelizzazione è urgente perché qualche volta il secolarismo ha soffocato il granello della fede; ma ciò è stato possibile perchè molti credenti non avevano la minima idea della sapienza, la bellezza, e la coerenza della Verità.

5.      il missionario, l’evangelizzatore, deve essere una persona di gioia.
“La gioia è il segno infallibile della presenza di Dio,” afferma Leon Bloy.
Quando sono diventato arcivescovo di New York un prete mi ha detto: “faresti meglio a smetterla di sorridere quando giri per le strade di Manhattan o finirai per farti arrestare!”
Un malato terminale di AIDS alla Casa Dono della Pace tenuta dalle Missionarie della Carità, nella arcidiocesi di Washington del Cardinale Donald Wuerl, ha chiesto il battesimo. Quando il sacerdote gli ha chiesto una espressione di fede lui ha mormorato: “quello che so è che io sono infelice, e le suore invece sono molto felici anche quando le insulto e sputo loro addosso. Ieri finalmente ho chiesto loro il motivo della loro felicità. Esse hanno risposto “Gesù”. Io voglio questo Gesù così posso essere felice anche io.

6.      la Nuova Evangelizzazione, è un atto di amore. (…) Non un amore etereo, ha aggiunto, ma un amore incarnato in meravigliose scuole per bambini, cliniche per i malati, case per gli anziani, centri accoglienza per gli orfani, cibo per gli affamati.

7.      Gioia, amore e… ultimo punto.. mi spiace doverlo dire, il sangue. Domani, ventidue di noi udranno quello che la maggior parte di voi ha già udito:
“A gloria di Dio e ad onore della Sede Apostolica ricevi questa berretta, segno della dignità cardinalizia sappi che dovrai desiderare di comportarti con fortezza fino allo spargimento del tuo sangue: per la diffusione della fede cristiana, la pace e la tranquillità del popolo di Dio, e la libertà e la crescita della Santa Romana Chiesa.”
 
Leggi i precedenti post del Crocevia su Tim Dolan

 

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