sabato 14 marzo 2015

OFFENDERE I SACRAMENTI E' UN GRAVE DELITTO

In questi giorni abbiamo avuto la ventura di leggere una serie di servizi a proposito della Chiesa sul Resto del Carlino, che ci hanno offerto tutta una serie di considerazioni, e ci hanno fatto intravvedere una via di soluzione ai problemi che l’affliggono di cui vorremmo pacatamente discutere.
“Che consigliare a questo parroco del mondo così dimesso e coraggioso? Sa certamente che altri papi prima di lui si sono trovati in mezzo a Scilla e Cariddi. Ma come lui avranno seguito la coscienza, che, per chi crede nella sua elezione a opera dello Spirito Santo, è sempre illuminata. Santità vada avanti così. Segua la sua coscienza. Le nostre paure non siano le sue. Lei ha la fede a dare forza e luce, le basterà”: finisce proprio così l’articolo introduttivo alla serie di servizi del Resto del Carlino.

E grazie al generoso giornalista che con la sua pacata sapienza sa dare conforto e saggi consigli al pontefice regnante. Novello Spirito Santo potrà infondere coraggio a questo papa rivoluzionario, perché sappia trasformare la Chiesa come il mondo la gradisce.

Già, perché in questa Chiesa ci sono varie forze, divise tra progressisti e tradizionalisti (che il nostro continua a chiamare anche integralisti) schierate e armate come in qualsiasi arena politica.
Peccato che il Papa stesso abbia diffidato dall’usare questa terminologia, incapace di rendere ragione del mistero della Chiesa. Sono le categorie post-sessantottine che tanto male hanno fatto alla Chiesa e ai semplici fedeli, gettando confusione e scompiglio. La Chiesa ha come unico criterio quello della fedeltà al suo Fondatore, e il desiderio di farlo incontrare a chiunque, nelle più svariate periferie. Non c’è scritto in nessun testo, dell’Antico o del Nuovo Testamento, che bisogna essere fedeli al mondo e al suo spirito.

Certo che insistere continuamente su comunione ai divorziati risposati e accoglienza dei gay come se fossero «il» problema della Chiesa oggi dimostra una lettura ridotta e parziale della realtà cristiana. Siamo di fronte a una crisi di dimensioni gigantesche, crisi che è economica, politica, culturale e religiosa, abbiamo alle porte l’integralismo islamico e il suo progetto violento, la «globalizzazione dell’indifferenza» sembra oramai l’orizzonte di pensiero e di prassi dominante, il progetto «gender» sta distruggendo la coscienza e l’identità di un popolo, in particolare dei giovani, e il giornalista (attaccato ai suoi schemi e ubbie) ci vuol fare credere che la fede rinascerà se la Chiesa sarà più permissiva per ciò che riguarda il sesto comandamento.

Suvvia, non facciamo ridere! In un contesto in cui i più bigotti tra i laicisti si augurano un esilio della religione dalla vita pubblica non sappiamo altro che invocare aperture a chi ritiene di fare a letto quello che gli pare! Dai, un po’ di senso delle proporzioni!

Tre finte confessioni e l’intervista a sacerdoti sulla confessione: a parte il sacrilegio (e il dileggio a un sacramento – possibile solo tra noi cristiani, perché… Charlie Hebdo insegna) che disgusto vedere la giornalista fingere di essere penitente e ingannare il sacerdote!

Inaugurando, anzi, continuando lo stile di «Scherzi a parte» e di «Radio24» con le finte telefonate del Papa a vari personaggi. Mettendo così il sospetto su uno dei sacramenti più umani che ci sia, quello in cui la libertà di chi si pente si incontra con una misericordia senza confini.

Si renderà conto la giornalista che per un po’ di pubblicità ha fatto solo il male di chi vive con verità la sua fede?
 Che lo scandalo ai piccoli è ancora oggetto della maledizione del Signore?
Che togliere la speranza all’uomo (e quale speranza più grande di quella di una misericordia infinita, senza se e senza ma) è uno tra i delitti più gravi?

Amici del Resto del Carlino, forse la Chiesa e la sua rigenerazione si serve con altri mezzi. Lasciatevelo dire, con semplicità e cuore affranto.

DON GABRIELE MANGIAROTTI
Da Culturacattolica.it


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