giovedì 12 marzo 2015

SIAMO TERRORIZZATI DA QUESTA GIUSTIZIA


Silvio Berlusconi 
e la giustizia per tutti
di Arturo Diaconale
12 marzo 2015

Non c’è proprio nulla da gioire nel rilevare che l’assoluzione definitiva di Silvio Berlusconi conferma l’esistenza di “un giudice a Berlino” fortunatamente presente nella Corte di Cassazione. Chi manifesta soddisfazione per la dimostrazione di come il sistema giudiziario italiano sappia e possa liberarsi dai pregiudizi ed assicurare comunque la giustizia, compie un errore clamoroso.
Berlusconi è riuscito a trovare un giudice a Berlino solo perché è Berlusconi, cioè un personaggio con una capacità di resistenza caratteriale e finanziaria eccezionale. Nessuna persona normale avrebbe resistito al calvario subito dal Cavaliere prima di trovare il suo giudice a Berlino.
L’assoluzione di Berlusconi, quindi, non esalta il sistema giudiziario italiano ma mette in mostra la sua colpa più grave. Quella di non essere del popolo e per il popolo, ma, al contrario, di essere di casta e capace di produrre una giustizia sempre e comunque penalizzante per il comune cittadino.

Con la conferma della sentenza della Corte di Appello di Milano la Cassazione ha di fatto dimostrato che l’inchiesta ed il processo di primo grado sulla vicenda Ruby sono stati parti della persecuzione mediatico-giudiziaria condotta da alcuni settori del mondo dell’informazione e della magistratura ai danni del leader di Forza Italia.
Ma la persecuzione mediatico-giudiziaria è un fenomeno che si è verificato solo ai danni del Cavaliere o la vicenda di Berlusconi è la punta di un iceberg che colpisce indiscriminatamente qualsiasi cittadino abbia la sventura di finire nel tritacarne di un sistema giudiziario sbagliato?
La risposta è nell’esperienza comune di tutti i normali componenti della società italiana. Di qui la necessità di trarre spunto dal caso Berlusconi, cioè da un caso che entrerà nei libri di storia per ricordare l’iniquità del sistema giudiziario italiano a cavallo tra il ventesimo ed il ventunesimo secolo, per rilanciare la battaglia per una giustizia giusta.
Una giustizia per tutti e non solo per persone eccezionali.

 12 marzo 2015 DA L'OPINIONE

Nessun commento:

Posta un commento