Il regalo più
bello a mio padre lo ha fatto quel popolo che ha cantato le sue canzoni davanti
al Papa
di Benedetto Chieffo
Oggi Claudio Chieffo compirebbe 70 anni. Sabato all’udienza con papa
Francesco era come se fosse lì anche lui. «Certe canzoni dicono la verità di
noi stessi»
Sam Cooke, uno
che di canzoni ne sapeva qualcosa (avete presente What a Wonderful World?), quando gli dissero che aveva
una bella voce, rispose: «Beh, siete gentili, ma una voce non si misura per
quanto è graziosa: quello che importa è se vi convince che sta dicendo la
verità». Del resto questo vale per l’arte come per tutti gli aspetti dell’umano:
in un’intervista recentemente riproposta dal dvd del corsera “Luigi Giussani –
Il pensiero, i discorsi, la fede” il sacerdote milanese alla domanda come mai
lo aspettassero in così tanti, risponde «perché credo in quello che dico».
Ho conosciuto
un cantautore così, uno che quando cantava ti convinceva con la sua voce che
stava dicendo la verità e che credeva fermamente in ciò che cantava. Ho avuto
la fortuna di conoscerlo da vicino: era mio padre, o meglio mio babbo, come
diciamo in Romagna. Non aveva studiato canto con un vocal coach, né strumento
eppure con le sue chitarre ha composto più di cento canzoni e per tutta la vita
le ha cantate in Italia e nel mondo, per una come per migliaia di persone, in
un campeggio sotto la tenda di una roulotte come in un teatro, in una
parrocchia sperduta, come in un palazzetto.
Le sue canzoni
nascevano dalla sua vita, dagli incontri che faceva, dai fatti di cronaca, e
ogni canzone era dedicata a una persona precisa. Tutti quelli che lo
ascoltavano, fossero atei o credenti, cantanti famosi o persone comuni,
percepivano la stessa cosa che percepivo io: quell’uomo stava cantando cose in
cui credeva veramente. Molti hanno riscoperto il gusto della vita incontrando
le sue canzoni: per diventare certi di qualcosa – ad esempio che vale la pena
vivere – è fondamentale incontrare persone certe, testimoni, e lui con la sua
voce e le sue canzoni testimoniava che è possibile «una vita grande, una vita
vera, una vita che guarda in faccia la Verità».
Oggi
compirebbe 70 anni: era il 9 marzo del ’45 in una Forlì da poco liberata dai
nazi-fascisti, per questo nella casa in cui venne alla luce prematuro c’erano
anche dei soldati americani neri e si misero a cantare per fare festa. Oggi se
ci fosse canterebbe ancora, come fa Bob Dylan, come fanno quelli che hanno
qualcosa da dire.
Quanto vorrei
sentirlo cantare ancora, quanto vorrei sentire la sua voce vera ancora! In un
certo senso posso farlo perché ha inciso dei dischi e poi ci sono tante
registrazioni, che come famiglia speriamo di pubblicare presto per far
conoscere la vasta eredità musicale e umana che ci ha lasciato a quante più
persone possibili (speriamo davvero di riuscire a farlo, anche se è costoso e
complicato, perché certi tesori vanno condivisi).
Sabato 7 marzo
ero in piazza san Pietro a Roma per l’incontro del Papa con la fraternità di Cl
e con grande gioia in migliaia abbiamo cantato «ripetimi quella parola che un
giorno hai detto a me e che mi liberò», “Ho un amico grande grande” e “Non so
proprio come far per ringraziare il mio Signor”, “È bella la strada per chi
cammina”. Era come se fosse lì anche lui.
Questi suoi canti proprio perché nati dalla
sua particolare vita, sono diventati le canzoni di un popolo e non solo di quel
popolo. Molte persone che incontro mi dicono che, anche se hanno abbandonato il
movimento di Cl, continuano ad ascoltare e a cantare quelle canzoni perché le
aiutano a vivere.
Così “lontano”
lo “sento cantare” ed è un canto che davvero «si libra sopra le case e le
strade» e raggiunge il mio cuore e quello di tanti altri che ascoltano e
cantano le sue canzoni. «Certe canzoni –
ha detto una volta il critico musicale Paolo Vites – dicono la verità di noi
stessi» e a queste canzoni io devo tornare continuamente per riscoprirmi e
ritrovarmi. Sono grato a Dio per il dono di mio padre e per le sue canzoni,
anche se, in verità, sarei felice che fosse ancora qui a cantarcele e a
scriverne di nuove.
DA TEMPI 9 MARZO 2015
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