FAMIGLIA, OMOSESSUALI, DIVORZIATI RISPOSATI.
TEMPI Marzo 9, 2015 Leone
Grotti
Il cardinale
Robert Sarah, “numero quattro della Curia”, parla del Sinodo e non solo.
«Peccato che l’amore nei confronti di papa Francesco resti a livello
superficiale»
«Io faccio
parte di quelli – e siamo in tanti – che non lasceranno che la pastorale
sostituisca la dottrina».
Così cardinale Robert Sarah, prefetto
della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha
dichiarato al Journal du Dimanche all’interno
di una lunga intervista. Il cardinale africano, definito «il numero quattro
della Curia», consigliere di papa Francesco per quanto riguarda il
suo viaggio di dicembre in Africa, si è dilungato sui temi della
famiglia, della politica, del Sinodo straordinario e di quello ordinario.
«TRADIZIONE È
UN TESORO». A chi gli chiede se la Chiesa cattolica debba aprirsi su temi come
comunione a divorziati risposati, unioni gay o nuove famiglie, risponde: «Ma la
Chiesa è già aperta! I divorziati hanno il loro posto, così come i loro figli.
Stessa cosa per gli omosessuali, che devono essere accompagnati nel loro
cammino di fede». Ora però si parla di aprirla ancora di più: «La
tradizione è un tesoro da conservare (…). Perché la Chiesa, ora che è entrata
nel terzo millennio della sua storia, dovrebbe cambiare? Sulle questioni
appena citate, Dio è chiaro. La famiglia è composta da un uomo e una
donna. Giovanni Paolo II si è pronunciato senza ambiguità sui risposati. Non
possono fare la comunione».
«È IL PAPA CHE
DECIDE». Sarah è stato nominato vescovo in Guinea a 34 anni da Giovanni Paolo
II e creato cardinale nel 2010 da Benedetto XVI. L’arcivescovo emerito di
Conakry ci tiene a precisare sul Sinodo: «Il Sinodo non ha alcun potere
dottrinale, ma solo pastorale. I vescovi fanno delle proposte discrete al
Papa. Si tratta di esortazioni.
Curare qualcuno è compito della pastorale
ma la composizione delle medicine riguarda la dottrina. In ultima istanza, è il
Papa che decide. La dottrina è il fondamento senza il quale la casa si
sgretola».
CONTRO L’ONU. Da
africano, il cardinale ha molte critiche da fare all’Occidente: «Personalmente,
mi sono impegnato contro il ricatto delle Nazioni Unite, che impongono
agli Stati africani il culto del gender in cambio di aiuti allo
sviluppo. Cercano di imporre una visione della famiglia occidentale.
(…) Tutta la morale, tutti i valori cristiani sono stati relativizzati. I
giovani non hanno più punti di riferimento. Non è attaccando la famiglia, che
si protegge la società. Direi piuttosto che è il contrario. La famiglia è
la cellula umana più avversata in Occidente», anche dal punto di vista
«finanziario ed economico. Io penso, come cristiano, che sia arrivato
il momento di rimettere Dio al centro della società».
«LA CHIESA NON
FA POLITICA». Infatti, in questo momento l’Occidente vive «una crisi antropologica»,
«una società senza Dio, una società secolarizzata non può rispondere ai bisogni
dell’uomo». Ma la Chiesa non fa politica, Gesù «non si è occupato dell’impero
romano», «la nostra battaglia è Cristo, il nostro punto di riferimento è
il Vangelo». Questo non significa non occuparsi di ciò che succede nella
società: «In Francia voi avete manifestato contro la volontà di legiferare
e imporre agli altri questa visione occidentale del mondo». Così come in Guinea
«ho resistito a un potere che voleva distruggere la Chiesa». Però la
«Chiesa non manda messaggi politici», deve «formare, educare, curare».
«AMORE
SUPERFICIALE». Secondo il cardinale Sarah, è proprio quello che fa papa
Francesco: «I media hanno deciso che questa Papa è politico. Ma per me non è così.
(…) Noi siamo molto contenti [della sua enorme popolarità]. Anche se a volte mi
dispiace che questo amore sia un po’ superficiale. I fedeli si ammassano per
vedere il Papa, lo toccano, lo fotografano ma i preti italiani poi constatano
che le loro chiese si svuotano…».
"GUAI AD ALLINEARE IL MAGISTERO A MODE E
PASSIONI"
Sul prossimo Sinodo della Famiglia, e verso i seguaci della linea Kasper, riporta Vatican Insider, le indicazioni di Sarah non ammettono repliche: «L’idea che consisterebbe a piazzare il Magistero in un bello scrigno staccandolo dalla pratica pastorale che potrebbe evolvere secondo le circostanze, le mode e le passioni, è una forma di eresia, una pericolosa patologia schizofrenica. Affermo dunque con solennità che la Chiesa d’Africa si opporrà fermamente a ogni ribellione contro l’insegnamento di Gesù e del Magistero».
Sul prossimo Sinodo della Famiglia, e verso i seguaci della linea Kasper, riporta Vatican Insider, le indicazioni di Sarah non ammettono repliche: «L’idea che consisterebbe a piazzare il Magistero in un bello scrigno staccandolo dalla pratica pastorale che potrebbe evolvere secondo le circostanze, le mode e le passioni, è una forma di eresia, una pericolosa patologia schizofrenica. Affermo dunque con solennità che la Chiesa d’Africa si opporrà fermamente a ogni ribellione contro l’insegnamento di Gesù e del Magistero».
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