La Chiesa ha sempre insegnato che il
matrimonio è intrinsecamente indissolubile dall'espressa volontà di
Dio. Che l'unità indissolubile del matrimonio non è un ideale, nel senso
di uno scopo ancora irraggiungibile verso il quale le coppie sposate lottano,
ma piuttosto è la realtà stessa, la vera natura del matrimonio. La Chiesa
insegna che la fedeltà ai voti matrimoniali non è semplicemente qualcosa a cui
dovresti cercare di arrivare all'ideale del matrimonio, ma piuttosto un serio
obbligo inerente alla natura del matrimonio.
Il cardinale Blase Joseph Cupich di Chicago, nominato da Papa Francesco senza tener
conto delle raccomandazioni della Conferenza Episcopale Americana, non è di questo avviso, e ha
recentemente dato
una sua interpretazione di Amoris Laetitia al St. Edmund's College di
Cambridge, in Inghilterra. La sua linea argomentativa mina alla base l'insegnamento
della Chiesa sul matrimonio.
Fra le altre argomentazioni (che potrete
leggere nel link) il Cardinale Cupich afferma: "L'accompagnamento è anche un atto di formazione dell'insegnamento della
Chiesa. C'è un
continuum di accompagnamento che sottolinea l'intera gamma di azioni della
Chiesa. E quindi . . . l'obiettivo
principale dell'insegnamento formale sul matrimonio è l'accompagnamento,
non il perseguimento di un insieme astratto e isolato di verità. Ciò
rappresenta un importante cambiamento nel nostro approccio ministeriale che è a
dir poco rivoluzionario ".
Cosa comporta questa rivoluzione? Il cardinale
Cupich afferma:
“Se presa seriamente, questa definizione richiede un profondo rispetto per
il discernimento delle coppie sposate e delle famiglie. Le loro decisioni
di coscienza rappresentano la guida personale di Dio per le particolarità della
loro vita. In altre parole, la voce della coscienza - la voce di Dio --
potrebbe benissimo affermare la necessità di chiamare una persona "a nuovi
stadi di crescita e a nuove decisioni che possono consentire all'ideale di
essere pienamente realizzato" (AL 303).
Quindi, una decisione di coscienza, per esempio, di
lasciare la propria moglie e "risposarsi" civilmente, è etichettata
come "guida personale di Dio" che concederebbe l'approvazione divina.
Il
Cardinale Cupich ci sta dicendo che Dio ispirerà qualcuno a decidere
serenamente nella sua coscienza che è necessario per lui commettere atti
adulteri, e che questa è quindi la volontà di Dio per lui.
È profondamente demoralizzante ascoltare
un vescovo cattolico che sta dicendo che la voce del Signore che parla
attraverso la dottrina della sua Chiesa non è più affidabile o universalmente
applicabile, e che invece, dobbiamo ascoltare la coscienza delle coppie
sposate, che è persino vista come una nuova fonte di insegnamento divino.
Per il Cardinale Cupich il comandamento non è più tale , se
dipende dalle circostanze non è più un comandamento, e’ relativo alle
circostanze , tutto dipende dalla coscienza e se la coscienza è a posto va
tutto bene , il contrario di quello che la Chiesa insegna
(per la traduzione in italiano usare
il tasto destro del mouse cliccando sul
testo inglese)
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