giovedì 22 febbraio 2018

IL BEST INTEREST DI ALFIE EVANS


 LEONARDO LUGARESI


A quanto pare, secondo i medici e i giudici inglesi il best interest di Alfie Evans, 21 mesi, è lo stesso di Charlie Gard: morire.
Confesso, come mia colpa, di aver seguito il suo caso con minore attenzione di quella che ho avuto per Charlie Gard, ma credo di aver capito che anche qui il nocciolo della questione sia il divieto imposto ai genitori di percorrere, a loro spese, altri percorsi diagnostici e terapeutici rispetto a quelli eseguiti nell'ospedale dove il bambino è detenuto. La mobilitazione delle coscienze, tuttavia, mi sembra notevolmente inferiore a quella che ci fu per Charlie Gard.
Alle notizie, facciamo presto ad abituarci: ci vogliono delle ragioni, profonde e spesso difficili da trovare, perché la coscienza possa resistere. Resistere a lungo, perché non sappiamo quanto durerà la traversata del deserto. Certo ben più dei quarant'anni degli ebrei in uscita dall'Egitto. E siamo solo agli inizi.
Domani, nella giornata di digiuno e preghiera per la pace, che il Papa molto opportunamente ha indetto, mettiamoci anche questo.

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