TESTIMONIARE LA VERITÀ PER DIFENDERE LA LIBERTÀ
Una prospettiva per le prossime elezioni politiche.
Una delle conseguenze dell’amicizia in Cristo è il desiderio di unità nel giudizio, giudizio su ogni aspetto della vita e, pertanto, anche sulla politica. Un giudizio implica entrare nel merito delle cose fino all’impegno personale: questa dinamica ha, nella nostra esperienza, a che fare con la libertà di ciascuno.
Ma cosa realmente ci rende liberi? “La Verità vi farà liberi” (Gv. 8, 31).
Quando la pace sociale si regge sulla negazione della Verità e sulla privazione della libertà, quando il buon diritto e la legge naturale sono calpestate, noi abbiamo imparato ad essere segno di contraddizione: rendere testimonianza alla Verità con le parole e con le azioni, coi giudizi e con le iniziative politiche.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un’inquietante mutazione del sistema politico liberal-democratico, che si sta manifestando come una nuova forma di totalitarismo. Mistificando la Verità, vengono progressivamente soffocate: la libertà di educare, la libertà di associarsi, la libertà d’impresa, fino alla libertà di opinione e di coscienza.
Le legislazioni nazionali e le direttive dell’Unione Europea, pur affermando di ispirarsi a princìpi liberali e democratici, impongono ideologicamente ai corpi sociali l’individualismo e l’egualitarismo.
Servire il bene comune mai potrà significare essere conniventi con chi ha introdotto nella legislazione italiana:
le unioni civili fra persone dello
stesso sesso, il divorzio rapido, le dichiarazioni anticipate di trattamento di
impostazione eutanasica e senza il diritto all’obiezione di coscienza, le norme
che favoriscono dinamiche di sfruttamento del lavoro, politiche che hanno
aumentato il debito pubblico, politiche che hanno aumentato l’inefficienza
della pubblica amministrazione quale la legge sugli appalti.
Nè si potrà dare il voto a chi ha tentato di far passare una riforma centralista della Costituzione e
vuole introdurre: il diritto all’adozione per le coppie dello stesso sesso,
l’eutanasia attiva, la legalizzazione della cannabis, leggi intimidatorie della
libertà di espressione presentate come lotta all’omofobia.
Il metodo è imposto dall’oggetto: la politica esige realismo e, quindi, una corretta valutazione del sistema elettorale vigente.
Scegliamo il centro-destra, nonostante alcune evidenti imperfezioni, perché non è programmaticamente ostile agli ideali e alle esperienze di popolo fondati su Verità e libertà.
All’interno della coalizione di
centro-destra non possiamo non cercare politici che più di altri incarnano
quegli ideali e difendono quelle esperienze.
Che rimanga possibile difendere la libertà di tutti, difendendo le ragioni della Verità.
Quaerere Deum*
* Amici ritrovati
nella sequela al carisma di Don Giussani incontrato in Comunione e Liberazione
da Rodolfo Casadei
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