Ieri,
A Belo Horizonte (Brasile) è salito al cielo don Pigi Bernareggi.
Di
Lui don Giussani scrisse nel 1999:” è il più grande nome
tra i nostri missionari. Ma Pigi è stato anche generatore dei primissimi inizi
del Movimento; Pigi per me incarna l’ideale del nostro Movimento in quanto fa
rivivere oggi CRISTO come lo vedevano Pietro e Giovanni ieri».
Lo ricordiamo con questa nota scritta di suo pugno per il testo sulla DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, terminato qualche mese fa e pubblicato on line lo scorso dicembre
Foto di Giorgio Marini |
Sono Pierluigi Bernareggi (Pigi
per gli amici).
Sono nato a Milano (Italia)
proprio all'inizio della Seconda Guerra Mondiale (6 giugno 1939) mentre Hitler
invadeva la Polonia: nonostante la tenera età ho sempre portato in cuore
impressioni fortissime del tempo di guerra.
La mia gioventù la ho trascorsa
nel “boom” della ricostruzione degli anni 50, a cui si accompagnava la radicale
scristianizzazione delle masse giovanili, che però ho avuto la grazia di vivere
all'interno della “Gioventù Studentesca” (GS), magnifica esperienza del
cristianesimo vissuto in forma di comunità nell’ambiente, prima nella scuola
pubblica, e poi all'università.
Quando GS si aprì all'azione missionaria
nel mondo, con semplicità accettai di venire a vivere prima il seminario e poi
come prete qui in Brasile, a servizio dell'Archidiocesi di Belo Horizonte,
nello stato di Minas Gerais.
Quifeci l'affascinante scoperta
della presenza di solidarietà cristiana nelle “favelas” (pastorale delle favelas)
e nel mondo sofferente e quasi sconosciuto dei “senzatetto” (pastorale dei
senza-casa)… Il tutto nel contesto disumano di una tremenda dittatura militare
(1964-1988).
Nel 1985 mio padre a Milano si
ammalò, ed in pochi mesi mori. Io venni dal Brasile per
accudirlo nel suo fin di vita.
Pregai alcuni amici che mi portassero un buon libro da leggere durante le
lunghe ore di veglia al capezzale di mio padre. Mi portarono “I
Documenti sociali della Chiesa, da Pio IX a Giovanni
Paolo II (1864-1982)” Editrice Massimo, 1983, Milano.
Mentre facevo la mia lettura,
spontaneamente riviveva tutta l'esperienza di vita tra il terrore della Guerra
Mondiale, la violenza della dittatura militare in America Latina, e la
convivenza con le lotte del mondo favelado e dei senzatetto in Brasile.
Ripensando a tutta la mia formazione universitaria (4 anni all'Università Cattolica
di Milano come alunno, e 20 anni all'Università Cattolica di Belo Horizonte
come professore) mi resi conto che non avevo mai avuto nessuna formazione sulla
Dottrina Sociale della Chiesa - a cominciare dalla sua esistenza!...
Tuttavia, vidi che in pratica,
senza conoscerla, con gli amici e compagni d'impegno concreto con i problemi
quotidiani, avevamo seguito e stavamo seguendo proprio quella Dottrina
Sociale!...Don Ezio Casadei (+ 2015)
Don Pigi Bernareggi
a Cesena
Presi allora la ferma
risoluzione di realizzare l'edizione di uno strumento di lavoro, che aiutasse chiunque
volesse conoscerle, a trovare tutte le fonti originali della Dottrina Sociale
della Chiesa, non più sparse nell'immenso universo della dottrina in generale,
ma tutte raggruppate secondo i temi principali che alla Chiesa sono più cari
nel campo sociale e politico, ed dalla società più necessari.
Non sono uno “specialista”, non
sono un “intellettuale” - sono solo un semplice fedele a cui
la Dottrina Sociale della Chiesa
fornisce costantemente scopo e senso al suo vivere, e la cui bellezza desidera
che si riveli a tutti gli uomini di buona volontà.
Belo Horizonte, Brasile.
Convivio Emaús - Ottobre 2020
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