In questi giorni ho
ricevuto questa mail da un amico che vive in Francia e che spesso collabora con
CulturaCattolica.it. Sono parole amare, che chiedono un serio esame di
coscienza.
«Eh,
qua l’atmosfera è davvero pesante.
Purtroppo, al di là dei fatti di cronaca che si commentano da soli, si riscontra una ancor più grave incapacità della gente di giudicare le cose… Ormai il popolo è talmente sbriciolato culturalmente che mancano le categorie per discutere le questioni in maniera seria… Dominano l’opinione e il sentimento… appare inesorabile lo sbadiglio generale della ragione… dal quale non può uscire altri che satana… Per fortuna il destino del mondo non è nelle nostre mani… per fortuna abbiamo dalla nostra Il Signore Gesù Cristo, la Madonna e i Santi che lottano con noi… altrimenti ho l’impressione che davvero il potere potrebbe fare ormai un boccone di tutti noi… È dura… è dura vedere la Francia ridotta così… Io e mia moglie abbiamo passato il Santo Natale dalla sua famiglia in Lorena… le chiese chiuse perché colpite da atti da vandalismo quotidiani, le reliquie nascoste a causa delle frequenti sassate… e stiamo parlando di reliquie di San Nicola (Saint-Nicolas du Port) e del Beato Carlo I d’Austria (basilica di Saint-Epvre, Nancy)… niente da fare… tutto chiuso… Qui nel sud nella nostra parrocchia la messa… non ci sono commenti… solo teologia della liberazione… roba da festival dell’unità… nelle chiese non ci sono più neanche i confessionali… figuriamoci come ci si può confessare… impossibile… Le statistiche parlano chiaro… in Francia solo l’1% della popolazione è ancora cattolica… ed è un’adesione che ha rinunciato ad essere spirituale e culturale… è rimasto solo il sentimento… C’è davvero da pregare tanto… Che viva Cristo Re! Che viva la Chiesa Cattolica, una luce rimasta nella notte più buia…» |
Vengono in mente le profetiche parole di Péguy:
«Questo mondo moderno
non è solamente un mondo di cattivo cristianesimo, questo non sarebbe nulla, ma
un mondo incristiano, scristianizzato. Ciò che è precisamente il disastro è che
le nostre stesse miserie non sono più cristiane. C'era la cattiveria dei tempi
anche sotto i Romani. Ma Gesù venne. Egli non perse i suoi anni a gemere ed
interpellare la cattiveria dei tempi. Egli taglia corto. In un modo molto
semplice. Facendo il cristianesimo. Egli non si mise a incriminare, ad accusare
qualcuno. Egli salvò. Non incriminò il mondo. Egli salvò il mondo». [Charles
Péguy, Veronique]
E allora, in questo mondo che ha fatto fuori il cristianesimo, c’è una sola prospettiva: «Fare il cristianesimo»! e smettere di pensare che riducendone la portata, addomesticandolo secondo il mondo, potrà rinascere nei cuori.
E non pensiamo che sia
la questione della comunione ai divorziati risposati o scaramucce del genere a
ridare credibilità e pratica al cristianesimo. Se tanti matrimoni falliscono,
chiediamoci se abbiamo «evangelizzato» la famiglia cristiana. Se tanti giovani
preferiscono, come dice Isaia il profeta: «spendere denaro per ciò che non è
pane, il … guadagno per ciò che non sazia» non sarà per caso che abbiamo
rinunciato ad una educazione cristiana seria, per appiattirci sulle convinzioni
del mondo?
Vediamo le migliaia di martiri cristiani e non sappiamo che dire: ci sembrano esagerazioni quasi vicine al fanatismo, la scuola diventa luogo di indottrinamento a una concezione disumana della vita e non muoviamo un dito, ascoltiamo – purtroppo anche da alte cariche ecclesiastiche – frasi come «Io non mi identifico con i volti inespressivi di coloro che recitano il rosario davanti alle cliniche dove si praticano gli aborti» e tutto scivola via, come se niente fosse!
Giotto, il battesimo di Gesù |
No, bisogna fare il cristianesimo, imparando dai tanti testimoni che il Signore ci dona, imparando da chi sacrifica la vita (penso a Chiara Corbella, tra i tanti) per affermare la vita dei più piccoli. Bisogna fare il cristianesimo ascoltando e seguendo quei maestri che non fuggono davanti al nemico (penso alla grande Asia Bibi, tra le tante). Bisogna ascoltare il grido di coloro che esprimono una nostalgia per una fede che non hanno o che hanno perso (penso a Oriana Fallaci, tra i tanti) che ci ricordano che solo il cristianesimo autentico ci ha donato frutti di verità, bellezza e libertà che sono il patrimonio più prezioso della nostra storia e cultura.
Bisogna fare il cristianesimo col coraggio di andare contro quelle lobby (ricordate quando Papa Francesco parlava delle lobbies massoniche e gay, anche nella Chiesa?) che hanno sì il potere ma, come ricordava nostro Signore, «non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna». (Mt 10, 28).
Saremo pure un «piccolo gregge» ma, come ricordava Papa Benedetto, a volte sono le minoranze creative (e aggiungo: di testimoni) che possono cambiare la storia!
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