(Quando il Papa parla con i giornalisti in aereo, è
allarme rosso. Ma spesso le sue parole sono travisate e occorre leggerle nel contesto
del dialogo informale in cui sono pronunciate, e allora non sono mai
dissacranti come si vuole far credere)
*
SUL “PUGNO” A CHI OFFENDE
In teoria, possiamo dire che una reazione violenta davanti a un’offesa, a
una provocazione, non è una cosa buona, non si deve fare. In teoria, possiamo
dire quello che il Vangelo dice, che dobbiamo dare l’altra guancia. In teoria,
possiamo dire che noi abbiamo la libertà di esprimere e questa è importante. Nella teoria siamo tutti d’accordo, ma
siamo umani, e c’è la prudenza, che
è una virtù della convivenza umana. Io non posso insultare, provocare una
persona continuamente, perché rischio di farla arrabbiare, rischio di ricevere
una reazione non giusta. Per questo la libertà deve essere accompagnata dalla
prudenza.
SULLA REGOLAZIONE DELLE NASCITE
Il cristiano non deve fare figli in serie. Io ho rimproverato alcuni mesi
fa una donna in una parrocchia perché era incinta dell’ottavo dopo sette
cesarei. “Ma lei vuole lasciare orfani sette?”. “No, io confido in Dio”. “Ma
guarda, Dio ti da i mezzi, sii responsabile”. Questo è tentare Dio. […] Io
credo che il numero di tre figli per
famiglia è quello che dicono i tecnici che è importante per mantenere la
popolazione. Per questo la parola chiave per rispondere è quella che usa la
Chiesa sempre, anche io: paternità responsabile. Alcuni credono che – scusatemi la parola, eh – per essere buoni cattolici
dobbiamo essere come conigli, no? No, paternità responsabile. Questo è
chiaro e per questo nella Chiesa ci sono i gruppi matrimoniali, ci sono gli
esperti in questo, ci sono i pastori e si cerca. E io conosco tante e tante vie d’uscita lecite che hanno aiutato a
questo.
SU PAOLO VI E LA “HUMANAE VITAE”
Che volevo dire di Paolo VI? È vero che l’apertura alla vita è condizione
del sacramento del matrimonio. Un uomo non può dare il sacramento alla donna e
la donna darlo all’uomo se non sono in questo punto d’accordo, di essere aperti alla vita. Il rifiuto di
Paolo VI non era soltanto ai problemi personali, sui quali dirà poi ai
confessori di essere misericordiosi e capire le situazioni e perdonare. Lui
guardava al neo-Malthusianismo universale che era in corso. e che cercava un
controllo dell’umanità da parte delle potenze. Paolo VI non è stato un
arretrato, un chiuso. No, è stato un profeta.
SULL’IDEOLOGIA DEL “GENDER”
Dirò soltanto un esempio, che ho visto io. Venti anni fa, nel 1995, una
ministro dell’istruzione pubblica aveva chiesto un prestito forte per fare la
costruzione di scuole per i poveri. Le hanno dato il prestito a condizione che
nelle scuole ci fosse un libro per i bambini di un certo livello. Era un libro
di scuola, un libro preparato bene didatticamente, dove si insegnava la teoria
del “gender”. Questa è la colonizzazione ideologica: entrano in un popolo con
un’idea che niente ha da fare col popolo,
e colonizzano il popolo con un’idea che cambia o vuol cambiare una mentalità o
una struttura. Durante il sinodo i vescovi africani si lamentavano di
questo, che per certi prestiti si impongano certe condizioni. Ma non è una
novità questa. Lo stesso hanno fatto le
dittature del secolo scorso. Sono entrate con la loro dottrina. Pensate ai
Balilla, pensate alla Gioventù Hitleriana. C’è uno scrittore che ha visto
questo dramma della colonizzazione ideologica e lo descrive in un libro. Si chiama “The Lord of the Earth”
o “The Lord of the World”, uno dei due. L’autore è Benson, scritto nel 1903, vi consiglio di leggerlo. Leggendolo
capirete bene quello che voglio dire con “colonizzazione ideologica”.
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