Traduzione integrale dello storico intervento di Mike Pence
alla 44esima March for Life di Washington DC: è stata la prima volta che un
vicepresidente USA ha preso parte alla manifestazione.
Il breve discorso, tanto politico (e poco “istituzionale”)
quanto vibrante, ha parlato esplicitamente di un intenso progetto di
restaurazione dei diritti della vita nel diritto e nella politica USA
di Mike Pence*
Grazie
Karen e Charlotte, e grazie a voi tutti da parte del presidente Donald Trump,
di mia moglie Karen e di mia figlia Charlotte.
Vorrei
dare a tutti voi il benvenuto a Washington DC per la 44ma edizione della March
for life. È un bel giorno. È il giorno più bello che io abbia mai visto per la
March for
Life,
da molti punti di vista.
Stare
qui dinnanzi a voi mi riempie di umiltà.
E
mi riempie di umiltà essere il primo vicepresidente degli Stati Uniti ad avere
il privilegio
di
partecipare a questo evento storico.
Più
di 240 anni fa, i nostri fondatori scrissero parole che sono riecheggiate nei
secoli.
Dichiararono
che queste verità non hanno bisogno di dimostrazioni, che tutti noi abbiamo
ricevuto
dal nostro Creatore determinati diritti inalienabili e che tra questi c’è la
vita, la libertà e la ricerca della felicità.
44
anni fa, la nostra Corte Suprema si è allontanata da questi ideali immortali.
Ma
oggi, tre generazioni dopo, a causa di tutti voi e delle molte migliaia che ci
sostengono
in
marce come questa in tutta la nazione, la vita è tornata a vincere in America.
È
evidente nell’elezione di maggioranze pro-life al Congresso degli Stati Uniti
d’America.
Ma
non c’è segno più evidente, in alcun modo, della storica elezione di un presidente
che si batte per un’America più forte, per un’America più prospera, e un presidente
che – e lo dico con orgoglio – si batte per il diritto alla vita: il presidente
Donald Trump.
È
stato infatti proprio il presidente Trump a chiedermi di essere qui con voi
oggi. Mi ha
chiesto
di ringraziarvi per il vostro sostegno, per la vostra difesa della vita e per
la vostra
compassione
per le donne e i bambini d’America.
del
45mo presidente degli Stati Uniti.
Posso
testimoniare di persona che il nostro presidente è un uomo dalle spalle larghe
e dal cuore grande. La sua idea per il futuro, la sua energia, il suo ottimismo
sono senza confini e io so che lui renderà l’America di nuovo grande.
Sin
dal suo primo giorno da presidente, sta mantenendo le promesse fatte al popolo americano.
Mi piace dire che laggiù al 1600 di Pennsylvania Avenue, il nostro impegno è
Ed
è per questo che lunedì il presidente Trump ha riportato in vigore la policy di
Mexico
City,
per impedire che i fondi destinati a paesi stranieri vadano ad organizzazioni
che
promuovono
o eseguono aborti nel mondo.
È
per questo che questa amministrazione lavorerà con il Congresso per porre fine
al
finanziamento
dell’aborto e delle cliniche abortiste con i soldi dei contribuenti e destineremo
queste risorse ai centri di salute per le donne in tutta l’America.
Ed
è per questo che la prossima settimana il presidente Donald Trump annuncerà la
nomina di un giudice alla Corte Suprema che sosterrà quelle libertà donate da
Dio e custodite nella nostra Costituzione, nel solco dell’eredità del grande
giudice Antonin Scalia.
Sapete,
la vita sta vincendo in America.
E
questo giorno è una celebrazione del progresso che abbiamo fatto in questa
causa.
Sapete,
da molto tempo ritengo che una società possa essere giudicata da come si prende
cura dei suoi membri più vulnerabili, degli anziani, degli infermi, dei
disabili e dei
nascituri.
Siamo
giunti a un momento storico nella causa per la vita.
E
dobbiamo andare incontro a questo momento con rispetto e compassione per ogni
americano.
La
vita sta vincendo per molte ragioni.
La
vita sta vincendo attraverso il costante progresso della scienza, che fa luce
sul momento in cui inizia la vita, ogni giorno di più.
La
vita sta vincendo attraverso la generosità di milioni di famiglie adottive, che
aprono i
propri
cuori e le proprie case a bambini in difficoltà.
La
vita sta vincendo attraverso la compassione del personale medico e dei volontari
nei centri di aiuto alla vita e nelle organizzazioni religiose che assistono le
donne nelle città del Paese.
E
la vita sta vincendo attraverso ciò che passa sotto silenzio, i consigli delle
madri alle figlie, delle nonne alle nipoti, fra amici seduti al tavolo della
cucina, e davanti a un
caffè
in un campus universitario.
Si
dice la verità. La compassione sta vincendo su ciò che fa comodo. E la speranza
sta vincendo sulla disperazione. In sintesi, la vita sta vincendo
in
America grazie a voi.
Perciò
vi raccomando di insistere. Ma, come sta scritto, “Fa’ che la tua dolcezza sia
evidente a tutti”.
Fate
che questo movimento sia conosciuto per l’amore, non la rabbia.
Fate
che questo movimento sia conosciuto per la compassione, non lo scontro.
Quando
si tratta di questioni del cuore, non c’è niente di più forte della dolcezza.
Credo
che continueremo a conquistare i cuori e le menti della generazione in arrivo se
prima i nostri cuori si spezzeranno per le giovani madri e per i loro
nascituri, e se ognuno di noi farà tutto ciò che può per venir loro incontro là
dove sono, con generosità e non con giudizio.
Per
guarire la nostra terra e riportare una cultura della
vita dobbiamo continuare ad essere un
movimento che abbraccia tutti, si occupa di
tutti e mostra rispetto per la dignità e il valore
di ogni persona.
Sulle pareti del Jefferson Memorial sono custodite le parole del
nostro terzo presidente, il quale da così tanto tempo ci ammoniva di ricordare
che Dio ci ha dato la vita e ci ha dato la libertà.
A nome del presidente degli Stati Uniti e della mia piccola
famiglia, vi ringrazio per la vostra difesa della vita. Vi ringrazio per la vostra
compassione. Vi ringrazio per il vostro
amore verso le donne e i bambini d’America.
E state certi, statene certi, che insieme a voi, noi non ci
stancheremo, non ci riposeremo finché non sarà ripristinata una cultura della
vita in America, per noi e per i nostri posteri.
Grazie e Dio vi benedica. E Dio benedica l’America.
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