di Luiz
Carlos Molion
Pubblichiamo un estratto del saggio dello scienziato brasiliano Luiz Carlos Molion presente nel XII Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân con il titolo “Riscaldamento globale antropico: realtà o truffa?
Rinviamo anche all’articolo di Fabio Trevisan, La
famigerata CO2 non ha alcun effetto sul clima e non è per nulla famigerata [Leggilo qui]
TRATTO DA “XII Rapporto dell’Osservatorio Cardinale
Van Thuân dal titolo “Ambientalismo e globalismo nuove ideologie politiche” (pp.
47-62).
Non c’è dubbio che la CO2 riscalda l’atmosfera. Ma la sua attuale
concentrazione è così piccola, con una massa molto ridotta, 400 ppmV [= 0,04%],
che è impossibile misurare il suo contributo
al riscaldamento dell’aria. È l’aria [miscela di gas, principalmente N2 + O2 +
aria] che si riscalda nel suo insieme e irradia IV termica verso la superficie
terrestre.
Come detto sopra, se la concentrazione di CO2 raddoppia entro la fine di
questo secolo come proclama l’IPCC [scenario RCP8.5], il suo effetto sarà comunque trascurabile. In altre parole, nell’ipotesi [ridicola]
di rimuovere tutta la CO2 dall’atmosfera, le temperature dell’aria sulla
superficie terrestre sarebbero simili a quelle di oggi.
Inoltre, la CO2 non è un gas tossico o velenoso, la CO2 è il gas della vita. Le piante hanno bisogno di CO2 per
fare la fotosintesi e con concentrazioni inferiori a 200 ppmV, la maggior parte
delle piante non riesce a farla e muore. Pertanto, più grande è la concentrazione di CO2, maggiore è il beneficio per la Terra
e i suoi abitanti.
La frase che spesso si ascolta da politici, burocrati e aspiranti
ambientalisti “dobbiamo ridurre le emissioni di CO2
entro l’anno per impedire che il mondo si riscaldi oltre 2°C”, non ha senso. Il “limite di 2°C” è stato inventato da Hans “John” Schellenhuber,
direttore dell’Institute for Climate Impacts [IPK], Potsdam, Germania, senza
alcuna prova scientifica. Egli ha tirato fuori questo valore dal “cappello a
cilindro”!
Come accennato in precedenza, il clima globale è già stato nel passato più
caldo e non è successo nulla di catastrofico. Purtroppo, il menzionato
ricercatore è stato consulente di Papa Francesco per le questioni climatiche
nell’elaborazione dell’enciclica Laudato Si’, che contiene diversi
paragrafi in cui si afferma che l’uomo sta riscaldando il mondo con le sue
emissioni di CO2, causando l’innalzamento del livello del mare, lo scioglimento
dei poli, l’aumento di eventi atmosferici estremi, e tutto ciò senza prove scientifiche [vedi Laudato Si, capitolo 1, “Il clima come bene comune”, paragrafi da 23 a 26].
Dichiarazioni simili si trovano anche nell’Instrumentum Laboris del Sinodo Pan-amazzonico, in particolare nei punti 9, 16 e 54. Questi documenti forniscono
altre munizioni agli allarmisti climatici e ambientalisti fanatici.
In breve, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera
non determina il clima globale. L’atmosfera non “crea” energia per
riscaldare il pianeta, ma solo rallenta la perdita di IR termico, emesso dalla
superficie nello spazio. Ridurre le emissioni
antropiche di CO2 sarebbe inutile in quanto non avrebbe alcun effetto sul clima.
Il Covid-19 ne è un esempio. C’è stata una significativa riduzione delle
attività industriali e di trasporto a causa della ridotta mobilità delle
persone durante la pandemia, che ha comportato una riduzione delle emissioni,
eppure ancora non si è verificato alcun impatto sulla concentrazione di CO2.
Allo stesso tempo, i protocolli volti a ridurre le emissioni antropiche di CO2,
come il protocollo di Kyoto [1997] e l’accordo sul clima di Parigi [2015], non
avranno alcun effetto, poiché la CO2 non determina il clima globale.
Poco dopo la promulgazione dell’ultimo accordo, Bjorn Lomborg ha dichiarato
che se tutti i contributi nazionali promessi saranno mantenuti fedelmente fino
al 2030 e continueranno per altri 70 anni dopo il 2030, la riduzione totale
della temperatura globale ottenuta dall’Accordo di Parigi sarà 0,17°C nel 2100.
D’altro canto, i combustibili fossili [petrolio, carbone, gas naturale] sono responsabili dell’85% della produzione mondiale di elettricità. Ridurre le emissioni antropiche di CO2 significa generare meno elettricità e ostacolare lo sviluppo dei Paesi sottosviluppati, aumentando la povertà e la disuguaglianza sociale nel mondo.
[Il XII Rapporto dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân
dal titolo “Ambientalismo e globalismo nuove ideologie politiche” edito da
Cantagalli si può acquistare scrivendo a: info@vanthuanobservatory.org]
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