Rod Dreher in difesa dei cristiani conservatori
I cristiani conservatori vogliono contare di più nella politica americana. Il movimento antiabortista pro life sta moltiplicando le pressioni per spingere la Corte Suprema a superare la storica sentenza Roe vs. Wade che dal 1973 garantisce il diritto all’interruzione di gravidanza negli Stati Uniti. Le speranze ora sono affidate a Amy Coney Barrett, 47 anni, la nuova giudice iper-cattolica appena nominata da Donald Trump per sostituire la liberal Ruth Bader Ginsburg nel massimo organo giudiziario.
Abbiamo esplorato questo mondo con l’aiuto dello scrittore Rod Dreher, 53 anni, nato a Baton Rouge in Louisiana, cristiano appartenente alla Chiesa ortodossa, autore di bestseller come "L’opzione Benedetto", edito in Italia da San Paolo nel 2018.
In queste settimane è uscito un altro libro già al centro del dibattito culturale: Live Not by Lies (Sentinel), «Vivere senza menzogna»: «È l’ultimo appello che Aleksandr Solženitsyn rivolse al popolo russo, prima di essere esiliato». Che cosa significa oggi? Sorpresa: i cattolici e gli evangelici di stretta osservanza si sentono minacciati dalla «ideologia della giustizia sociale» promossa dalla sinistra radicale. La tesi di Dreher potrà apparire estrema, esagerata. Ma riflette lo stato d’animo di molti americani, uomini e donne di fede, che guardano con preoccupazione a Joe Biden e sono sempre più lontani da papa Francesco.
Nel
suo primo libro lei invitava i credenti a isolarsi dal mondo dominato dal
secolarismo, a imitare la scelta di san Benedetto da Norcia per recuperare il
senso della fede. In questo nuovo lavoro sostiene che il cristianesimo sia
minacciato da «un regime autoritario». Non è troppo?
«È quello che sta accadendo negli Stati Uniti. Non dobbiamo farci ingannare
dalle apparenze. I conservatori possono avere potere in politica, alla Casa
Bianca o nel Congresso. Ma la loro voce è completamente schiacciata nelle
scuole, nelle università, nei media, nella scienza medica, nell’ambiente della
finanza e dell’industria. È una
situazione simile a quella che si verificò negli Stati europei occupati
dall’Unione Sovietica. Ecco perché richiamo le parole di Solženitsyn e
comincio il libro raccontando la storia di un prete gesuita croato, Tomislav
Kolakovic, che previde l’occupazione sovietica e la persecuzione della Chiesa
nel suo nuovo Paese, la Slovacchia. Fu lui a organizzare i fedeli in piccole
comunità di preghiera e di attivismo: le basi della resistenza al regime
comunista. Penso che in America ora stiamo vivendo un Kolakovic moment».
Sta dicendo che negli Usa governa un
regime comunista? Alla Casa Bianca c’è ancora Donald Trump.
«No, io sto parlando di un regime
totalitario nella società. Faccio un esempio: provi a dichiararsi contrario
al matrimonio tra omosessuali in una qualsiasi scuola o giornale del Paese e se
va bene sarà silenziato, emarginato, la sua reputazione sarà rovinata per
sempre. L’ideologia di sinistra usa
slogan egualitari, parole come “inclusione”, “equità”, “diversità”, per
egemonizzare la comunicazione, sui social o sui media convenzionali, e per
colpire i dissidenti. Sta accadendo
quello che aveva previsto papa Benedetto XVI, “una dittatura mondiale di
ideologie apparentemente umanistiche”».
Lei si concentra sul tema della famiglia, che verrebbe distrutta da quella che chiama «l’ideologia di genere», il matrimonio tra omosessuali. Ma di recente papa Francesco ha aperto alle unioni tra due uomini o tra due donne...
«Sì, ma qualcuno conosce la reale posizione di papa Francesco? Penso che sia stato lui a voler creare questa confusione. Bergoglio è un cattolico liberale standard, che non ha reali obiezioni al matrimonio gay. Negli Stati Uniti padre James Martin, un gesuita che si spende a favore della comunità Lgbt, sostiene che la dottrina cattolica contempla l’omosessualità. Ma questo è assurdo. Eppure nessuno mette in dubbio l’ortodossia di padre Francis, figura molto vicina al Pontefice. Noi viviamo in una società post-cristiana, dove persino gli eterosessuali non rispettano il matrimonio religioso. Detesto vedere il Papa arrendersi al mondo moderno, mentre dovrebbe metterne in luce le contraddizioni. Quando dice: “Chi sono io per giudicare?”, il messaggio che arriva è che non abbia più nulla da dire a proposito dell’omosessualità. Il danno è permanente, specie sui giovani che lo ascoltano».
Chiaramente le sue opinioni faranno
discutere. Ma questo non è un tema solo religioso. Lei mette in discussione i
diritti civili delle persone a seconda del loro orientamento sessuale...
«Penso che siano sbagliate le leggi sui matrimoni omosessuali,
semplicemente perché non sono matrimoni. Dopodiché confesso che sono incerto
sulle unioni civili. Forse potrebbero essere ammesse con alcune limitazioni».
Parliamo di politica. I cristiani
conservatori sono rimasti fedeli a Trump?
«I bianchi di fede evangelica hanno
votato per Trump più o meno con le stesse proporzioni del 2016: 76 per cento
quest’anno contro l’81 di quattro anni fa. Trump e Biden si sono spartiti,
invece, il voto dei cattolici. Il fatto che Biden sia un cattolico non ha
fatto differenza per i cristiani conservatori. Tutti noi sappiamo bene che
Trump è tutt’altro che un santo e probabilmente non è nemmeno un cristiano. Ma
durante il suo mandato ha tenuto posizioni molto forti a favore del
movimento pro life; ha nominato alla Corte Suprema Amy Coney Barrett, una
cattolica conservatrice. Inoltre Trump ha fatto molto per la libertà di
religione».
Che cosa si aspetta da Biden?
«Il cattolicesimo di Biden sarà solo cerimoniale. Non giudico la sua fede
personale, è un problema tra lui e Dio. Ma
il “cattolico” Biden appoggia al 100 per cento “l’ideologia di genere” e la
libertà totale di aborto. Sono sicuro che rinnoverà gli attacchi alla
libertà religiosa già condotti da Barack Obama. Biden governerà come un
qualsiasi politico liberale, ma andrà a messa la domenica. I vescovi nominati da papa Francesco lo adoreranno. Mi aspetto una
valanga di articoli su quanto Biden sia un grande cattolico, un vero amico del
Papa e così via. Per i cattolici liberali tutto ciò sarà incoraggiante; per i cattolici conservatori sarà, invece,
deprimente. Non cambierà nulla. C’è uno scisma di fatto nella Chiesa americana
e continuerà a crescere».
GIUSEPPE
SARCINA
La Lettura, 22 novembre 2020
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