“Quello che spesso si dimentica di dire”
E’ in uscita il libro “Quello che spesso si dimentica di dire” del Rabbino Capo di Francia Gilles Bernheim, con introduzione di Mons. Luigi Negri Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, del Prof. Giorgio Israel, postfazione del Rabbino di Torino Alberto Mosshe Somekh e un testo su Marc Chagall di Sr. Maria Gloria Riva. E estremamente significativa la convergenza laica dell’ebraismo e del cattolicesimo su temi decisivi, come il gender, per il futuro dell’uomo.
Risposte puntuali e precise ai luoghi comuni della ideologia gender.
Benedetto XVI ha rilanciato per tutta la Chiesa cattolica l’intervento del Gran Rabbino di Francia. Lo presentiamo in una integrale traduzione italiana ad opera di don Pierre Laurent Cabantous, con la presentazione di Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, di Giorgio Israel, Professore di Storia della Matematica all’Università La Sapienza di Roma e con la postfazione di Rav Alberto Moshe Somekh, Rabbino della Comunità ebraica di Torino.
Il convergere in questa pubblicazione, accanto all’autore, di voci autorevoli del mondo culturale ebraico e di significative personalità della Chiesa cattolica, unite nello stupore della visione di una monaca contemplativa dell’opera del grande Marc Chagall, pittore ebreo amico dei cristiani, suggerisce la strada di un serio confronto che, senza dimenticare le differenze, sappia lavorare per il bene dell’uomo e della società. In questo si realizza il sogno che già il beato Giovanni XXIII suggeriva, rivolgendo alcune sue encicliche «a tutti gli uomini di buona volontà».
Ci auguriamo che questo testo possa contribuire ad un pacato e serio confronto tra chi ha a cuore la sorte dell’uomo, e sia strumento a servizio di tutti quegli educatori che, con i giovani, tentano di aprire la mente a prospettive di bene, fuori dagli stantii luoghi comuni.
Mons. Luigi Negri: «Sono particolarmente lieto di aver dato il mio contributo, pur nella sua limitatezza, a un documento come questo. Il mio intervento, accanto a quello del Gran Rabbino di Francia, dà a questo documento il valore di un momento importante di dialogo interreligioso. È un momento questo in cui ebrei e cristiani, nella invalicabile differenza che costituisce le due identità religiose, debbono saper dimostrare di tendere ad affrontare problemi sostanziali della vita personale e sociale, dandovi un contributo significativo.»
Prof. Giorgio Israel: «Il rabbino Bernheim non si è ristretto agli aspetti esteriori della questione del matrimonio omosessuale e, in particolare, ad analizzare le argomentazioni “politicamente corrette” che vogliono presentare l’introduzione di questo istituto come un momento generale di una battaglia per la democrazia e l’uguaglianza. Egli ha identificato nella teoria del “gender” la punta di lancia di una battaglia ideologica volta a distruggere quello che viene chiamato l’“essenzialismo” della cultura occidentale».
Rav Alberto Moshe Somekh: «Ben venga la collaborazione con i vertici della Chiesa Cattolica, con la quale per molti versi il mondo ebraico può sviluppare un’adeguata azione comune per la difesa della dignità, della stabilità e della sacralità della famiglia, richiamandosi agli insegnamenti della tradizione biblica fin dai primordi: “E l’uomo lascerà suo padre e sua madre, si unirà a sua moglie e saranno un’unica carne” (Gen. 2,24)»
Suor Maria Gloria Riva: «Chagall [la cui opera Omaggio a Apollinaire serve da copertina al testo] con un anticipo di un secolo già affermava che la temperatura di un secolo, le battute o gli arresti di una generazione derivano proprio dal modo di concepire la coppia, la distinzione fra i sessi e la tensione costante della sessualità verso quel compimento che inevitabilmente per essere raggiunto la trascende.»
Gilles Bernheim, Gran Rabbino di Francia, QUELLO CHE SPESSO SI DIMENTICA DI DIRE. Matrimonio omosessuale, omogenitorialità e adozione, Editori: Salomone Belforte & C. –CulturaCattolica.it
Per copie saggio e per recensione:
info@salomonebelforte.com
gabriele.mangiarotti@culturacattolica.it
Casa editrice S. Belforte & C. / Culturacattolica.it
Risposte puntuali e precise ai luoghi comuni della ideologia gender.
Benedetto XVI ha rilanciato per tutta la Chiesa cattolica l’intervento del Gran Rabbino di Francia. Lo presentiamo in una integrale traduzione italiana ad opera di don Pierre Laurent Cabantous, con la presentazione di Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, di Giorgio Israel, Professore di Storia della Matematica all’Università La Sapienza di Roma e con la postfazione di Rav Alberto Moshe Somekh, Rabbino della Comunità ebraica di Torino.
Il convergere in questa pubblicazione, accanto all’autore, di voci autorevoli del mondo culturale ebraico e di significative personalità della Chiesa cattolica, unite nello stupore della visione di una monaca contemplativa dell’opera del grande Marc Chagall, pittore ebreo amico dei cristiani, suggerisce la strada di un serio confronto che, senza dimenticare le differenze, sappia lavorare per il bene dell’uomo e della società. In questo si realizza il sogno che già il beato Giovanni XXIII suggeriva, rivolgendo alcune sue encicliche «a tutti gli uomini di buona volontà».
Ci auguriamo che questo testo possa contribuire ad un pacato e serio confronto tra chi ha a cuore la sorte dell’uomo, e sia strumento a servizio di tutti quegli educatori che, con i giovani, tentano di aprire la mente a prospettive di bene, fuori dagli stantii luoghi comuni.
Mons. Luigi Negri: «Sono particolarmente lieto di aver dato il mio contributo, pur nella sua limitatezza, a un documento come questo. Il mio intervento, accanto a quello del Gran Rabbino di Francia, dà a questo documento il valore di un momento importante di dialogo interreligioso. È un momento questo in cui ebrei e cristiani, nella invalicabile differenza che costituisce le due identità religiose, debbono saper dimostrare di tendere ad affrontare problemi sostanziali della vita personale e sociale, dandovi un contributo significativo.»
Prof. Giorgio Israel: «Il rabbino Bernheim non si è ristretto agli aspetti esteriori della questione del matrimonio omosessuale e, in particolare, ad analizzare le argomentazioni “politicamente corrette” che vogliono presentare l’introduzione di questo istituto come un momento generale di una battaglia per la democrazia e l’uguaglianza. Egli ha identificato nella teoria del “gender” la punta di lancia di una battaglia ideologica volta a distruggere quello che viene chiamato l’“essenzialismo” della cultura occidentale».
Rav Alberto Moshe Somekh: «Ben venga la collaborazione con i vertici della Chiesa Cattolica, con la quale per molti versi il mondo ebraico può sviluppare un’adeguata azione comune per la difesa della dignità, della stabilità e della sacralità della famiglia, richiamandosi agli insegnamenti della tradizione biblica fin dai primordi: “E l’uomo lascerà suo padre e sua madre, si unirà a sua moglie e saranno un’unica carne” (Gen. 2,24)»
Suor Maria Gloria Riva: «Chagall [la cui opera Omaggio a Apollinaire serve da copertina al testo] con un anticipo di un secolo già affermava che la temperatura di un secolo, le battute o gli arresti di una generazione derivano proprio dal modo di concepire la coppia, la distinzione fra i sessi e la tensione costante della sessualità verso quel compimento che inevitabilmente per essere raggiunto la trascende.»
Gilles Bernheim, Gran Rabbino di Francia, QUELLO CHE SPESSO SI DIMENTICA DI DIRE. Matrimonio omosessuale, omogenitorialità e adozione, Editori: Salomone Belforte & C. –CulturaCattolica.it
Per copie saggio e per recensione:
info@salomonebelforte.com
gabriele.mangiarotti@culturacattolica.it
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