Separati dopo il 1517
d.C. (Martin Lutero e Riforma Protestante)
Le differenze tra
queste due Chiese possono dirsi sostanziali in quanto la Chiesa Cattolica
considera eretica, cioè violante alcuni cardini fondamentali della propria
fede, la Chiesa Protestante e viceversa.
Le differenze tra
queste due Chiese possono essere riassunte nei seguenti punti:
Salvati per grazia. Secondo la dottrina protestante
l’uomo non può, con le sue opere, contribuire alla propria salvezza. L’unico
che può salvare è Dio attraverso la sua grazia.
Sola scriptura. I protestanti ritengono che
l’unica fonte di Verità sia la Bibbia e che non debbano esserci ulteriori
strumenti per decodificare la volontà di Dio. La dottrina cattolica invece
cammina su due binari: la Sacra Scrittura e la tradizione, composta dai contributi
dei Santi, dei Padri della Chiesa, delle encicliche papali.
Transustanziazione. I cattolici credono nella
transustanziazione, cioè che durante la consacrazione del pane e del vino essi
diventino nella sostanza il corpo e il sangue di Cristo. Nella chiesa
protestante rimane invece divisione su quest’argomento: Lutero riteneva
esistesse la consustanziazione: Dio c’è in presenza ma non trasforma la
sostanza. Calvino, invece, credeva in una presenza di Dio solo spirituale
negando, di fatto, il carattere sacrificale della messa.
Sacramenti. Nella Chiesa protestante vengono
riconosciuti come sacramenti solo il Battesimo e l’Eucarestia e, parzialmente,
il sacramento della penitenza (confessione).
Confessione. Nella Chiesa Protestante, in
generale, non viene somministrato il sacramento della confessione in forma
privata ma si recita, generalmente, un rito penitenziale interno alla
celebrazione eucaristica. Eccezione viene fatta dai Luterani che la praticano
più raramente dei cattolici. Usualmente, prima del rito della Prima Comunione,
i Luterani prevedono una confessione privata.
Celibato per i
sacerdoti. I preti
Protestanti non fanno voto di celibato. Nella tradizione cattolica, invece,
tale vincolo esiste anche se può essere disatteso nel caso di ordinazioni con
rito Greco e nelle altre Chiese Cattoliche Orientali.
Si ricorda che questo
voto, anche se si rifà al pensiero espresso dallo stesso S.Paolo alla nascita
del cristianesimo, non viene codificato fino al Concilio romano del 386
d.C. Inoltre la norma fu più volte rimessa in discussione e ribadita dalla
Chiesa di Roma fino al Concilio di Trento, che ne sancì
definitivamente l’obbligo per tutti i sacerdoti.
Tale voto rimane
tuttavia essenziale in tutti i riti per essere ordinati vescovi.
Nessun commento:
Posta un commento