“Il Papa ha ragione, la teoria del
gender è una guerra alla civiltà occidentale”.
Intervista alla filosofa
Bérénice Levet, docente all’Ecole Polytechnique e al Centro Sèvres
Roma. La ministra francese
dell’Istruzione, Najat Vallaud-Belkacem, è “dispiaciuta” per l’affermazione di Papa Francesco, “leggera e
infondata”, che accusa i manuali scolastici francesi di diffondere “un
indottrinamento sulla gender theory”, una “colonizzazione ideologica”, che il
Pontefice ha paragonato a una “guerra mondiale”.
IDEOLOGIA |
Ma a Parigi c’è una pensatrice laica che
plaude alle parole di Francesco. E’ la filosofa Bérénice Levet, studiosa di Hannah Arendt, docente
all’Ecole Polytechnique e al Centro Sèvres, autrice con Alain Finkielkraut di
“Un coeur intelligent”, ma famosa soprattutto per il libro “La théorie du
genre, ou le monde rêvé des anges” (Grasset), che si è unita al campo di quelle
accademiche, come Claude Habib, che esaltano la polarità sessuale invece di
volerne la morte. Levet ha definito il ministro Belkacem “Robespierre in
gonnella”.
Il Papa ha ragione”, dice al Foglio
Bérénice Levet. “Questa del gender è una guerra per neutralizzare la differenza
sessuale, una forma di neopuritanesimo contro il desiderio eterosessuale e per
parificarlo a quello omosessuale. I sostenitori del gender si inebriano
dell’obsolescenza delle identità e della ‘flessibilità sessuale’. E’ una
rottura dell’ordine naturale e biologico. La civiltà deve diventare una
relazione fra individui indifferenziati.
Dal momento in cui tutto è ‘costruito’, tutto può essere decostruito. La
scuola è impegnata in una politica di ingegneria sociale. C’è una volontà di trasformare la società per ottenere un relativismo
completo. Se c’è una lezione dal totalitarismo nazista e stalinista, è che
l’uomo non è un materiale che può essere modellato”.
La teoria è ideologia, nel senso letterale, come è intesa da
Hannah Arendt: “I suoi assiomi, le idee,
diventano logica implacabile. Le identità sessuali sono puri edifici storici,
la differenza è solo anatomica. E’ quindi necessario, se vogliamo vivere in un
mondo giusto e uguale, decostruire l’ordine di genere.
E
costruire il corpo politico esclusivamente su individui ridotti a una presunta
neutralità, angeli, per definizione genderless”. Secondo Levet, dietro questa teoria c’è
una “ossessione del desiderio, un’aspirazione a esorcizzare la carica erotica
delle donne”. Si tratta di un nuovo puritanesimo, appunto: “L’innocenza
originaria sarebbe stata persa quando la levatrice annunciò ai genitori il
sesso del bambino.
Le nuove tecnologie riproduttive incoraggiano questo puritanesimo. La
procreazione senza macchia non è più il privilegio di Maria”. Femministe e Lgbt hanno un nemico comune: “L’eterosessuale bianco
occidentale”. E condividono lo stesso obiettivo: “Un mondo in cui la prima
coppia, per dirla in senso figurato, non è più Adamo ed Eva. Una società umana
la cui alterità sessuale, ovvero l’eterosessualità, non è più il fondamento.
Abolire la struttura di genere delle società, questa è l’agenda politica di
femministe e Lgbt”.
Quali sono le origini culturali di questa teoria che oggi spopola nella
gauche francese ma non solo (pensiamo ai campus americani)? “La decostruzione
di Derrida e Foucault che parlava della ‘morte dell’uomo’”, conclude Levet. “E’ una guerra contro la civiltà
occidentale”. E’ anche la schizofrenia della sinistra. “E’ l’islamo-goscismo.
La sottomissione della donna nell’islam? Meglio occuparsi di Dominique
Strauss-Kahn”.
ARTICOLI CORRELATI Il
gender secondo la profezia di Ivan Illich
IL LINK sottostante, che riporta un articolo di ieri
di Repubblica, è l’esempio evidente di come lo stravolgimento del significato
delle parole è il pane quotidiano della schizofrenia della sinistra.
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